Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1967>   pagina <687>
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Vita dell'Istituto
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VENEZIA. Conferente. 17 marzo: Achille Bosisio ha parlato su Massimo DAzeglio; 19 aprile: Giovanni Gamburin so L'epistolario foscoliano dell'esilio svizzero; 24 maggio: Renato Giusti su Orientamenti liberali del giornalismo lom­bardo-veneto dopo il 1849.
Attività scientìfica. Il prof. Giovanni Gamburin e il prof. Nicola Mangini hanno carato per IVf (eneo Veneto un volarne spedale per commemorare l'anione del Ve­neto all'Italia, del quale vi parlerà sulla Rassegna.
VERONA. Celebrazione del centenario della annessione delle Provincie ve­nete e di Mantova. Numerose sono state le sedute con il Sindaco di Verona, con il Presidente della Provincia e con il Provveditore agli studi per le manifestazioni sulle celebrazioni centenarie. L'aw. Cavalla, quale presidente, fece parte del Gomitato per le celebrazioni che si costituì a Verona sotto l'egida del Sindaco e delle maggiori autorità cittadine. Varie sono state le manifestazioni nel centenario; molte di esse non riguardano il nostro Istituto come Il Carosello storico dell'Arma dei Cara­binieri, svoltosi nello stadio di Verona, come la sfilata dei bersaglieri e reggimenti che cento anni fa entrarono per la prima volta (16 ottobre 1866) a Verona da Porta Vescovo ed altre molte a carattere popolare. Quello che può interessare è il Convegno, a carattere internazionale, svoltosi a Verona dal 13 al 16 ottobre, nella Loggia di Fra Giocondo in Piazza dei Signori, sul tema Il Quadrilatero nella Storia militare poli* tica economica e sociale dell'Italia risorgimentale , del quale si è parlato sulla Rassegna* nel primo fascicolo del 1967.
Inaugurazione del Museo di storia del Risorgimento. A Palazzo Forti, in via Emilei di Verona, alla presenza del presidente aw. G. L. Cavalla, si è inaugurato il Museo per la cui apertura, previo restauro, tante pressioni c'erano state dal Con­siglio direttivo del Comitato ed anche tante sue sollecitazióni presso il Municipio di Verona negli scorsi anni.
Richiesta apposizione lapidi. Il Comitato ha richiesto al Municipio di apporre due lapidi, una in ricordo di don Enrico Tazzoli, che ha studiato tre anni al Seminario di Verona quale allievo di don Nicola Mazza e amico fraterno di Carlo Montanari. L'altra lapide per ricordare le varie vicende sloriche di Palazzo Carli, oggi sede del Comando terrestre delle Forze Sud Europa (F.T.A.S.E.), perché quel palazzo un tempo ospitò Radetzky e nel luglio 1859 Francesco Giuseppe che vi firmò l'armistizio di Villafranca; successivamente in esso presero breve stanza i francesi nel 1866 ed ivi venne decretata l'annessione di Verona all'Italia.
Altre Conferenze. 11 29 settembre 1966 il presidente aw. Cavalla tenne a Le* gnago nella sala del Museo Fioroni una conferenza sul 1866 con particolare riguardo alle relazioni diplomatiche fra l'Italia e la Prussia. Altre conferenze l'aw. Cavalla tenne in varia teatri dei paesi della provincia di Verona sulla preparazione militare e sulle operazioni militari della campagna del 1866. Su richiesta del Gruppo regio* naie dell'Unione Naz. Ufficiali in Congedo l'aw. Cavalla tenne la conferenza con* elusiva sul 1866 alio presenza di tutte le Autorità cittadine nel Circolo Ufficiali nella sala di Castelvecehio il 18 febbraio 1967. Il 14 maggio 1967 il professore Ludwig Jedlicka, docente all'Università di Vienna e nelle scuole militari austriache di storia moderna contemporanea, tenne a Verona, sótto gli auspici del Consigilo direttivo del Comitato veronese per la storia del Risorgimento, una conferenza sulla prima guèrra mondiale. La conferenza stata Ietta in lingua. iinHuno. nella Loggia di Fra Giocondo dal dotL Georg Jankovic, del Ministero della Pubblica Istruzione austriaco. Alla presenza di numerosissimo pubblico e di tutte le autorità l'aw. Cavalla quale presidente presentò l'autore della conferenza prof. Jedlicka o contemporaneamente il lettore doli. Jankovic- rilevando che la famu del prof. Jedlicka ed il suo tema La fine della prima guerra mondiale nella Austria-Ungheria ave­vano giustamente attratto un pubblico cosi elevato e numeroso. In questa occasione l'aw. Cavalla svolse le sue opinioni sul dissolvimento dell'Impeto, asburgico e ne riassunse le cause remote e prossime; tracciando lo svolgimento sto-