Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1967>   pagina <692>
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NOTIZIARIO
CENTRO NAZIONALE DI STUDI NAPOLEONICI E DI STORIA DELL'ELBA. - Il 26 agosto u.,s.. Mi è riun'Ua l'assemblea ordinaria annuale del Centro. Dopo aver dato notizia della attività del Centro nel 1966 e presentato i bilanci, il presidente, aw. Mario Bigotti, ha prospettato il programma futuro. Nel maggio 1969 si terrà il III congresso internazionale di studi napoleonici sul tema La storiografia napoleonica , nel quadro delle celebrazioni del bicenienario della nascita del Bonaparte, che ve­dranno anche una Mostra artistica di opere pittoriche di soggetto napoleonico, una Mostra retrospettiva di film di soggetto napoleonico e una Rappresentazione dramma­tica di soggetti napoleonici e concerti di musica dell'epoca.
VI CONGRESSO NAZIONALE DI STORIA DEL GIORNALISMO. - Promosso dall'Istituto nazionale di storia del giornalismo, organizzato dalla Associazione stampa Emilia Romagna e Marche, col concorso dell'Azienda autonoma di soggiorno e turi* smo della Riviera di Rimini, il VI Congresso nazionale di storia del giornalismo ha avuto luogo a Rimini dal 20 al 23 settembre u.s. Il periodo proposto allo studio: H Giornalismo italiano dal 1870 al 1900 , come scrisse Giovanni Spadolini nella relazione introduttiva, rappresenta un po' l'adolescenza del Paese, avendo costituito quei trent'anni la fase di trapasso e di trasformazione della società italiana dalle forme eroiche dell'esperienza romantica e risorgimentale all'inizio di una democrazia moderna, che coinciderà appunto con l'età giolittiana. Ad illustrare i filoni del gior­nalismo del trentennio sono state presentate quattro relazioni, affiancate da numerose comunicazioni.
A Luigi Lotti, venne affidato il compito di esporre le tendenze e i contrasti della stampa della Romagna, cui fece seguito, sempre ad opera dello stesso prof. Lotti, la cronaca ragionata dei primi anni del Resto del Carlino.
Aldo Berselli curò il filone della slampa liberale e moderata; Glauco Licata trattò il tempo del Corriere della Sera fra due svolte dello Stato liberale, nonché l'evolversi della stampa cattolica. Fernando Manzoni esaminò la stampa socialista in rapporto al movimento operaio. Fra le comunicazioni ricorderemo quella di Giu­seppe TramaroUo sull'ultimo giornale mazziniano La Roma del Popolo; il vivace contributo di don Lorenzo Bedeschi alla storia del Giornalismo anticlericale roma­gnolo, con l'apporto di documenti inediti; Valerio PeUizzari parlò sull'impresa d'Africa tra il '93 e il '96 sul Gazsetàno, e Magda PoUari Magliesta sulla caduta della Comune nelle colonne del Lavoro di Bologna del maggio-giugno 1871; Enrico Scorzon delineò le vicende della stampa radicale in Padova dal 1870 al 1900, Giuseppe Atiprandi studiò dal punto di vista tecnico la preistoria della terza pagina e l'uso della stenografia nei giornali dell'epoca. Giuseppe Zeccaroni espose le vicende del giornalismo cattolico fra i due secoli in Emilia e la nascita dell*/iyt/enìre ; Marcella Deumbrosie, la storia del giornalismo trentino dal 1870 al 1900, Bianca Montale quella della stampa repubblicana e radicale in Genova, Ugo BaronceUi riferi sul giornale democratico bresciano L'Avamposto dal 1881 al 1882.
I riflessi del sacrificio di Guglielmo Oberdan nella stampa triestina vennero rie­vocati da Lucio Snsmel; Antonio Faleschini esaminò ì giornali in Friuli dal '70 al 00.
Note internazionali vennero fatto risuonare dal prof. Dan Berindei in una inte­ressante comunicazione sulla presa di Roma nella stampa liberale progressista di Bucarest; e da Nevio Mancini che, in S. Marino, trattò del giornalismo in quella Repubblica dalle origini al nostro secolo Chi scrive queste note esaminò l'apporto