Rassegna storica del Risorgimento

PELLOUX LUIGI GIROLAMO
anno <1968>   pagina <10>
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Amedeo Moscati
dalla Sinistra proveniva l'ammiraglio Bettolo, nuovo ministro della Marina; nel ministero entrava per di più il Boselli di non decisissime tendenze politiche. Buoni permanevano i rapporti col Finocchiaro, anche se egli cedeva ad altri il suo posto. Insomma, non era un ministero nel quale non apparisse almeno il tentativo di una certa coalizione e la speranza di al­largarne le basi verso Sinistra. E del resto non aveva amato qualificarsi come appartenente alla Sinistra lo stesso Pelloux, che già su i banchi di quella parte aveva seduto da deputato e in un ministero di Sinistra aveva fatte le prime prove da segretario generale?
Egli certamente, mentre pensava che non tutti i nuovi avversari, per ragione di coerenza, avrebbero alla seconda lettura potuto negare la approvazione alla famosa legge dopo di averla in prima lettura votata, rite­neva, che, comunque, il ministero aveva sicuramente per sé una maggio­ranza meno pletorica, ma certamente più salda e meno eterogenea della precedente. Faceva affidamento perciò non solo sull'approvazione dei prov­vedimenti di pubblica sicurezza e relativi alla stampa, ma su di una fattiva permanenza del ministero al potere.
Ma ben altro doveva essere e non per l'influenza della Ninfa Egeria (Sonnino) come pure vuole la leggenda il destino del secondo ministero presieduto dal generale Pelloux, per quanto abile e stimato ufficiale di Stato Maggiore, tanto tattico incapace e stratega inabile nell'am­biente di Montecitorio.
Sin dal suo sorgere tutta una sequela di passi falsi, l'uno maggiore del­l'altro, caratterizzano la vita di quel ministero, che pure nacque accompa­gnato dal consenso, sia pure non eccessivo, di una maggioranza, questa volta, non infida. Quando si presenta alla Camera il 25 maggio 1899 pre­siede il vicepresidente Palberti perché Zanardelli ha rassegnato le dimis­sioni a causa delle nuove condizioni politiche , dando così l'annunzio dell'apertura della battaglia della sua parte contro il ministero. Seguono le dichiarazioni di Pelloux. Non misurate parole, ed incauti silenzi. Egli principalmente annunzia, tra i rumori dell'Estrema Sinistra, essere desi­derio del Governo che la seconda lettura del disegno di legge circa le mo-ficazioni alle leggi sulla pubblica sicurezza e sulla stampa abbia la prece­denza su offa e qualunque altra materia di discussione. E così ha detto evi­dentemente ed inutilmente troppo perché, a parte le discussioni che segui­ranno su altri argomenti, una prima materia di contendere dovrà essere quella proprio su le comunicazioni stesse del Governo. Circa poi le dimissioni del presidente Zanardelli, con tre parole dure dichiara soltanto che il Governo propone di respingerle, senza spenderne nemmeno una per espri­mere un pensiero cortese verso il dimissionario come di consuetudine. Meglio forse, avrebbe potuto anche cogliere l'occasione per annunziare che non sono mutati gli intendimenti e il programma del ministero col muta-