Rassegna storica del Risorgimento

PELLOUX LUIGI GIROLAMO
anno <1968>   pagina <17>
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Pclloug presidente del Consiglio 17
allo spettacolo di un Parlamento ridotto al punto di dover essere chiamato all'ordine, coi carabinieri nell'aula.
Oramai non vi è chi voglia accettare il posto di presidente della Camera. Si impongono le elezioni generali. È superfluo dire basta pensarlo guanto giocassero durante la campagna elettorale, anche questa ingenua* mente limitata a pochi giorni, le concordi accuse delle opposizioni al mi­nistero di violazioni dello Statuto, delle libertà individuali, delle libertà di stampa.
Ma, ciò che ad onore della verità e del generale Pelloux non dovrebbe essere dimenticato come, tra gli altri, doveva riconoscere un noto pub­blicista avversario del ministero, Luigi Lodi fu quella la volta in cui meno si manifestò la pressione del Governo per la indiscutibile rettitudine del suo capo.
Tuttavia, se il ministero non vinse con grande successo, nemmeno per­dette le elezioni, essendosi potuto calcolare intorno ai 300 gli eletti di di­chiarata adesione alla politica governativa. Ma l'impressione quasi di una sconfitta la diede l'avanzata dell'Estrema Sinistra, che si era accresciuta di altri venti seggi e, vincendo in pieno a Milano, aveva fatto restare fuori della Camera il presidente Colombo.
Ài gruppi della opposizione costituzionale era bastata la duplice elezione di Zanardelli a far cantare vittoria, ad onta della effettiva perdita di di­versi seggi, a beneficio proprio della Estrema Sinistra.
Ed a conforto di tutte le opposizioni bastavano pure certi calcoli, che, attraverso sofistiche alchimie, portavano alla conclusione che, pur avendo la forza ministeriale conquistata la maggioranza dei seggi, i voti raccolti erano stati, complessivamente minori di quelli riportati dalle opposizioni riunite. Comunque, alla riapertura del Parlamento, la maggioranza, con chiaro intendimento di pacificazione, eleggeva il 16 giugno 1900 alla presidenza della Camera Fon. Niccolò Gallo, proveniente dalla Sinistra e che, durante la ingrata vicenda, che ci siamo intrattenuti a raccontare, aveva sempre tenuto un contegno indipendente. Egli si era ora assunto il compito di tentare un accordo che garantisse almeno un ritorno al regolare e normale procedere dei lavori parlamentari; ma le sue speranze e la sua azione non approdavano ad alcun successo. Troppo era oramai imbaldanzita l'Estrema Sinistra coi suoi oltre 90 deputati, mentre anche in alte sfere si desiderava che non si offrissero occasioni al ripetersi delle scenate che ave­vano turbata la vita del Parlamento e che negli ultimi momenti erano andati degradando in manifestazioni contro le istituzioni e la Monarchia.
1) E potremmo aggiungere il personale ricordo dall'assoluti! astensione da ogni pressione da parte del Prefetto di Salerno, pur essendo in candidatura nella Provìn­cia un deputato socialista uscente e lo stesso Zanardelli, tanto che Egli (comm. Nen-cioli) veniva censurato per una inerzia eccessiva, che era invece effetto delle direttive del ministero dell'Interno.