Rassegna storica del Risorgimento

ILLUMINISMO; MARCHE STORIA SEC. XVIII
anno <1968>   pagina <27>
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Riflessi dell'illuminismo nelle Marche 27
dell'umanità .1) Inutile, perché scontato, un discorso sulle numeroso letture che sorreggono questi passi dal tratto un po' anarchiste. Quel che interessa, ed in una figura come Mallio è assai significativo, è il sincretismo di cui è intes* suta la teorìa, che quasi propone una tardiva in sé, ma egualmente interessante, dato l'ambiente, ripresa della querelle dea anciens et moderns. Qui Locke ") e Vico,3) sia pure con molte riserve, sembrano pacificati, con una strizzata d'oc­chio al Rousseau del Discorso sulle scienze e sulle arti ed al Voltaire del Secolo di Louis XIV, per non far riferimento al Descartes della critica al curriculum di La Flèche.
La storia serve bene a Mallio per introdurre l'educazione morale, che non può ignorare le passioni (altro gran tema), perché la natura si nutre di esse e l'estirparle sarebbe un ridurre l'uomo alla classe dei tronchi i quali vegetano senza sentire :4) il regolare soltanto, e rifriggerle, è l'opera dell'educa­zione B> morale, che prima deve suscitare l'amor di patria e poi per l'uma­nità, che è una virtù .') L'impennata retorica esprime bene l'istanza cosmo­politica: se tutti non formiamo che una sola famiglia, se tutti siam fratelli in natura..., vi potrebbe mai essere un solo, che meco non convenisse sulla giu­stizia? .7)
L'interpretazione psicologica degli autori è in generale cattiva consigliera, ma qui par proprio di sentire Mallio, preoccupato per sé ed il proprio destino, avanzare una richiesta di tolleranza e pace. È lecito dubitare dell'onestà degli accenti dell'oratore, se non altro per la parte che avrà nelle vicende della Re­staurazione, ma l'elogio della sincerità, che chiude il discorso corinaldese, fi­nisce con l'assumere un timbro patetico. L'uomo, picciol di mole e di livor gigante, di menzogne gran fabro , raccomanda d' ispirare... negli animi dei giovani l'amore per quel nobile orgoglio, che disprezza i rispetti umani, i quali oppongonsi all'esercizio della virtù e l'onore... fondato sulla stima di se medesimo .8)
La parola virtù ricorre molte volte nelle ultime pagine del discorso e sembra siglare l'ansia del complesso personaggio a trovare un ubi consistam nel tormentato clima in cui è costretto a vivere e lo porterà a fare il pro­fessore a Modena, l'archivista-poeta nella prefettura del Metauro, il cantore della ritrovata fede evangelica, il carbonaro, il delatore e la spia del restaurato governo pontificio, coi ringraziamenti del cardinal Consalvi.0)
x) M. MALLIO, Dissertazione, di, p. 17.
3) A parte ogni altra articolazione sul curricolo, il seguente brano di Locke sembra abbastanza significativo in relazione alla tesi di Mallio: La storia non s'inte­ressa e non parla d'altro che di combattimenti e uccisioni; e gli onori e la fama che si tributano ai conquistatori (i quali per la maggior parte non sono che i grandi macellai del genere umano), sviano sempre più i giovani , J. LOCKE, Pensieri sull'edu-eazione, ed. ìu, Firenze, 1960, paragrafo 116.
a) Anche G. B. Vico sembra essere presente al Mallio, ed in particolare quello delle degnila LXV, LXVI, LXVH, LEVITI.
4) M. MAEi.ro, Dissertazione, ciL, p. 18. P) Ibidem.
o) M. MALLIO, Dissertazione, cit,, p. 20. T) Ibidem.
ì M. MALLIO, Dissertazione, elt., pp. 20*21.
o) D. SPADONI, Alle origini, cit. Verso il 1809 è funzionario presso la Prefettura del Metauro, in Ancona. Compone poemi d'occasione su richiesta dell'autorità napo-