Rassegna storica del Risorgimento

ANARCHICI ITALIANI STATI UNITI D'AMERICA 1880-1900; BRESCI GAET
anno <1968>   pagina <50>
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50 Luigi Vittorio fffflarìs
Negli Stati Uniti, sullo scorcio del secolo XIX. la tradizione anarchica non era di poco peso.l) Tradizione, però, che non si sostanziava, come altrove, in sommoviménti violenti o irrazionali nel loro utopismo: la famosa rivolta di Haymarket a Chicago nel 1886 rimane fenomeno isoiato e del reato nella sua natura violentemente anarchica fa sostenuto da immigrati tedeschi e polacchi!. A)
In uno dei numerosi contrasti del suo spirito, l'Americano, con Emerson, proclama che tutti gli Stati sono corrotti. Ecco dunque eretti controlli e creati strumenti di checks and balances per delimitare la sfera di azione dello Stato, L'antistatalismo o, meglio, Tanti-governo,8) nel rasentare talvolta un profilo concettuale anarchico, trovava la sua radice più genuina nell'individua­lismo, che nel coniugarsi con altri moderni aspetti americani non ultimo il conformismo e rimasto a fondamento dello spirito americano. Questi con* notati anarchizzanti rimanevano così al margine della esperienza politica: avevano uno stimolo moraleggiante e non già uno slancio di rivolta sociale o di sovvertimento della struttura statale, di certo non oppressiva. Questo anar­chismo si inseriva così logicamente nel sinistrismo americano senza assu­mere una sua autonomia di penderò e senza abbandonarsi al ricorso all'estre­mismo violento, poiché il sistema consentiva ad esso anarchismo di manife­starsi senza rotture o strappi del tessuto in cui era innestato. In altri termini e sia detto solo per cenni generici nella cornice del sinistrismo ameri­cano, l'anarchismo aveva non ima derivazione bakuniniana, quanto piuttosto si richiamava ad un filone spirituale di più sottile natura, che, nell'esaltare l'individuo e la sua spenseriana capacità creatrice, condannava lo Stato quale elemento oppressore di questa libera espressione umana. Quando poi tale ten­denza assumeva una direzione più propriamente politica, sfociava all'estremo o nel socialismo o in movimenti sindacalisti-riformisti.4)
L'anarchismo italiano, in tutto diverso per origini, per struttura, per fina­lità, per ideologia, trasferitosi in terra d'America era pertanto destinato a rima­nere isolato nella sua estraneità al tessuto del paese. L'anarchico italiano per­seguiva con tenace costanza finalità di sovversione dell'ordine costituito e era pronto a ricorrere a ogni mezzo; non poteva, quindi, sentirsi congeniale a un processo di pensiero, che, come quello americano, accettava, anche nelle sue posizioni estremiste, la realtà in cui operava. La conclusione si impone logica­mente. L'anarchismo italiano negli Stati Uniti non aveva rapporto alcuno con la vita polìtica e con il pensiero americani, né poteva averlo.0) Negli Stati Uniti gli anarchici italiani* vivevano in esilio, nel vuoto, tollerati per i principi di libertà, ma non compresi. Raramente agivano in connessione con la vita americana sia pure nel campo sindacale e protestatario: il loro linguaggio
*) Cfr. PABSONS, Anarchism and its philosophyy Chicago, 1888; Ginn. UAnarchisme mix Eiais-Unìs, Paris, 1903.
2) Gli anarchici di Chicago erano molto ammirati dai loro correligionari italiani : cfr. F. S. NITTI, in The North American Review, 167, 1898, p. 598.
3) Cfr. LERNER, America as a CimVixniion, New York, 1957, p. 356.
*) CEr. A. S. LINK, American Epoch, New York, 1955, p. 68 sgg.; GOLDMAN, Reti-dexoous with destiny, New York, 1955, passim; HOPSTAOTER, Social Dartvinism in American Thought, Boston, 1955, passim; cfr. anche Ocerhi novoi i novieìsciei istorii S.SCA., Moskva, I960, 1, p. 363 sgg.; 6. P. K.UROPIATMK, in Ugeniie Zapihi pa novoi i novieisdei istorii, Moskva, 1956, II, p. 315.
fi) Cfr. BORCH r, op. cfc, p. 334 sgg. Vedasi anche Nono Coup-essa di Senigallia del­l'Unione Anarchica Italiana nel 1957 (in Corriere della Sera* 1, 3 e 4 novembre 1957).