Rassegna storica del Risorgimento

ANARCHICI ITALIANI STATI UNITI D'AMERICA 1880-1900; BRESCI GAET
anno <1968>   pagina <51>
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L'assassinio di Umberto I
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era troppo differente e suonava stonato, ae non addirittura patetico. Agivano* invece, in un circolo chiuso e rarefatto, ripiegali sai propri problemi e sui loro drammi, tesi verso illusorie possibilità di successo al di là dell'Atlantico. Era un movimento di emigranti, di Little Italy. L'America era il teatro non delle loro gesta, ma della loro attività, invero sterile, di fuorusciti. *)
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In questa cornice l'atmosfera degli anarchici italiani negli Stati Uniti è rispecchiala fedelmente in uno dei centri più importanti del movimento: quella città di Paterson, nel New Jersey, da dove Bresci doveva prendere le mosse per il suo attentato.
Ai piedi di una collina boscosa, sulle cui pendici una ricca setaiola aveva costruito nel 1891 un castello in pietra rossa in stile inglese o scozzese, e sulle rive di un fiume il Passaic , che forma una cascala bella anche se non imponente, sorge Palerson, città che supera oggi i centocinquantamila abitanti. In origine stanziamento di coloni olandesi, provenienti dalla vicina Nuova Amsterdam e attratti appunto dalla cascata, Paterson fu fondata in realtà alla fine del '700 quale sede scélta per nuove fabbriche da Hamilton, il famoso segretario al Tesoro e artefice del partito federale, e dalla Società per la Creazione di Industrie Utili , propugnata da Hamilton stesso. La città il cui tracciato fu disegnato dal maggiore Pierre L'Enfant l'urbanista francese cui si devono i simmetrici viali di Washington , nacque come centro di industria tessile e tale rimase. Nel 1825 Paterson è definita la Cottoti Town of the United States e in questa concentrazione operaia i lavoratori tessili diedero presto origine a perturbamenti sociali. Al 1794 risale, infatti, la prima agitazione operaia della città, appena fondata, con la serrata di una filanda: la prima serrata nella storia degli Stati Uniti. Nel 1828 ebbe luogo il primo sciopero, suscitato da una modifica nell'orario dei pasti e convertitosi in una richiesta degli operai di ridurre le ore di lavoro da 13 e mezza a 12 ore al giorno. Lo sciopero si concluse con la sconfitta degli operai, ma non mancò di destare una profonda impressione in tutta la Confederazione. Nel 1850 Paterson si trasforma nella città della seta, che soppianta il cotone. Nel 1886 le agitazioni sfociarono in un nuovo sciopero, in una città, che lavorava oramai i due terzi della seta greggia degli Stati Uniti.
L'importanza industriale della città richiamava molti emigranti dall'Ir­landa, dalla Germania e dall'Italia, da paesi, cioè, ove tradizionale era l'in­dustria tessile; assenti, e per lo stesso motivo rovesciato, emigranti provenienti dall'Europa orientale o settentrionale. Oli immigranti italiani giungevano quindi in larga parte dal Piemonte (Biella e dintorni) e da Prato. A Paterson si stabi­liscono così le più antiche colonie italiane del New Jersey, attualmente del tatto amalgamate.
La città, deturpata dagli opifici, non aveva fascino di bellezza. Spaccata in due dai binari della ferrovia dell'Erte, che sferragliava su case e strade su un lungo viadotto di ferro e cemento, aveva il suo centro nelle consuete Market Street e Ma in Street: quasi alla loro intersecazione sorge un monumentale e
i) I movimenti anarchici italiani negli Stati Uniti sopravvissero a lungo arroccati in piccole chiesuole di iniziuti. con mcnutlità utopistiche, attorno alla figura di Carlo Tresca ucciso a New York nel 1950; un loro periodico, L'Adunata dei Refrattari, A pubblica ancora ed è scritto in nn bell'italiano di sopore ottocentesco.