Rassegna storica del Risorgimento

MARCHETTI LEOPOLDO
anno <1968>   pagina <65>
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AMICI SCOMPARSI
LEOPOLDO MARCHETTI
Londra, 22 settembre 1967, ore 9 del mattino. Sol tavolo dell'anticamera della casa dell'amico Noel Blakiston, ove alloggio da ormai tre settimane, v'è tiri Overseas Telegram diretto a me. Lo prendo in mano con l'oscuro presentimento che annunci una brutta notizia, l'apro nervosamente e leggo oneste brevi pa­role dettate da mia moglie: Mancato oggi improvvisamente Professor Mar­chetti. Segue lettera . Una mazzata sulla testa non mi avrebbe latto lo stesso effetto. Rimasi stordito per un giorno; mi rifiutavo di credere a quelle parole, mi aforzavo di immaginare ohe esse fossero il frutto d'uno scherzo idiota, ma dovetti ricredermi il 23 quando giunto a Londra il Corriere della Sera del giorno innanzi esso confermò col necrologio apparso nella cronaca milanese e con la lunga serie di annunci mortuari, la luttuosa notizia.
Mi sembrava impossibile: avevo ricevuto pochi giorni prima una Sua let­tera (datata 7 settembre) nella quale diceva di confidare che ci saremmo veduti presto, appena fossi ritornato a Milano, e non volevo arrendermi alla triste realtà, che non ci saremmo più visti.
Ci eravamo conosciuti a Pavia nel 1935: io facevo l'assistente volontario e Lui frequentava i corsi di Scienze Politiche per conseguire la seconda laurea, dopo quella in Giurisprudenza, ottenuta alla Regia di Milano. Era già allora quello che fu sempre più tardi, distinto, misurato nei gesti e nel parlare, molto riservato e alieno dal pettegolezzo. Era uno studente un po' fuori dalla vita goliardica e per il momento la nostra conoscenza non si approfondì. Discusse una tesi di laurea in Storia dei Trattati con Rodolfo Mosca sul Trattato di Firenze del 1844, giovandosi delle Carte Vacani esistenti nell'Archivio del Ri­sorgimento di Milano, e dimostrò di sapersi districare molto bene in quel gro­viglio di fendi e paesini di cui i due pezzi grossi erano Guastalla e Pontre-moli. Quella tesi, ritoccata, fu pubblicata nel 1937 negli Annali di Scienze Politiche dell'Università di Pavia e costituisce ancor oggi un lavoro di fonda­mentale importanza per comprendere il riassetto territoriale della Lunigiana e della Garfagnana da cui doveva partire, tre anni dopo la conclusione del trattato (e cioè al momento di attuarlo praticamente) la prima scintilla anti-austriaca (l'episodio di Fivizzano) che, spenta per il momento, si riaccese vio­lentemente Tanno seguente, nel 1848.
Il Marchetti, quando studiava a Milano ed a Pavia, apparteneva a quella schiera di studenti allora abbastanza rara che oggi si chiama degli studenti-lavoratori. Fino dal 1930 (cioè a meno di vent'anni essendo nato a Milano il 27 settembre 1910) era entrato, con la qualifica di incaricato volontario, nel Museo del Risorgimento di Milano, allora diretto da Antonio Monti, e quella scelta fu per Lui decisiva giacché a quell'Ente milanese fondato in tempi lon­tani da Lodovico Corio, ma portato ad alto livello proprio dal Monti, il Mar­chetti rimase legato tutta la vita ed in esso compì tutta la Sua carriera ammi­nistrativa. 11 Musco milanese ispirò ed al tempo stesso condizionò la Sua attività di studioso perché Milano e la Lombardia divennero l'oggetto fonda­mentale delle Sue ricerche anche se tali argomenti inquadrò, con esatta visione