Rassegna storica del Risorgimento

MARCHETTI LEOPOLDO
anno <1968>   pagina <66>
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Federico Curato
storica, nelle più ampie vicende nazionali ed europee. Evitò cioè quel fatale errore di prospettiva in cui sogliono generalmente cadere gli studiosi di cose cittadine o regionali, che finiscono per diventare i cosidetti studiosi locali , più eruditi che storici* conoscitori profondi delle minuzie cittadine ma privi di ampie visuali, per cui le cose da loro rievocate finiscono col rimanere quasi prive di sfondo. Ed il Museo assorbì anche una parte della sua attività sia come studioso di problemi tecnici che come realizzatore di Mostre, che infatti, col tempo, alcune tra le più importanti Mostre storiche tenute in Italia in occa­sione di patriottiche ricorrenze lo ebbero sempre come ordinatore o richiesto ed apprezzato consulente.
Dopo l'articolo sul Trattato di Firenze (ma già prima aveva collaborato ad alcune riviste qualificate, come La Lombardia nel Risorgimento, l'Archivio Storico Lombardo e la Rassegna Storica del Risorgimento) il Marchetti affrontò un tema di notevole interesse che suscitò ampie discussioni al Congresso del­l'Istituto del Risorgimento tenuto a Torino nel 1938: Se e in quali termini vi sia stato un trattato di alleanza tra il governo sardo e il governo provvisorio di Lombardia per la guerra contro l'Austria nel 1848 che apparve poi nel rArchivio Storico Lombardo dello stesso anno; e sempre sulla stessa scia di studi quarantotteschi pubblicò, anni dopo, altri lavori di grande interesse quali H regime transitorio in Lombardia dalla fusione alla convocazione della costituente attraverso i verbali di seduta del governo provvisorio (in Studi in onore di Niccolò Rodolico, Firenze, 1944) e Il regime transitorio in Lombardia dalla fusione alla costituente attraverso il carteggio del governo provvisorio con i Buoi commissari alla Camera sarda (in Archivio Storico Lombardo, 1944); ma altre cose aveva scritto sia recensendo, sempre con equilibrio e con garbo, libri allora apparsi (quali La giovinezza di Vittorio Emanuele II del Monti o il Sicilia e Piemonte nel 1848-49 del Librino o il Problemi sto­rici e orientamenti storiografici del Rota), sia illustrando avvenimenti, ricor­renze del momento, quali H Risorgimento italiano nel francobollo in occa­sione d'una mostra filatelica patrocinata dal mecenate milanese Marco De Marchi.
Continuava però senza soste il lavoro d'ufficio : dopo aver atteso nel 1931, unitamente ad Enrico Giusi, al riordinamento del materiale relativo alla cam­pagna del 1859, curò quello delle carte del gen. di Breganze (1934) e quello delle carte di Ugo e Roberto Brasati, ma oltre a questi, non vi fu lavoro al quale non attese, dal regesto dei documenti alla schedatura delle pubblicazioni, dalle ricerche bibliografiche ed archivistiche alla tenuta delle rubriche e degli inventari del Museo e della Biblioteca, ma in modo particolare alla compila­zione del Catalogo bibliografico della guerra 1914-1918 . Nel 1939 vinse il concorso per esami scritti e orali per il posto di conservatore del Museo del Risorgimento di Milano e l'anno seguente, per titoli, fu promosso vice-direttore; contemporaneamente dava alle stampe un catalogo delle pubblicazióni del 1848 esistenti nella Biblioteca di quel Museo e allestiva la Mostra del Francobollo nel Castello Sforzesco.
È superfluo ricordare quali danni subisse Milano nei bombardamenti dei-restate del 1943 e come tra gli edifici colpiti vi fosse il Castello, coi suoi Musei e le sue raccolte storiche archivistiche e bibliografiche. Il Marchetti in tale occasione si prodigò per salvare il salvabile e per la sua opera alacre ottenne ii i J encomio dal Commissario che resse la civica amministrazione di Milano durante il perìodo badogliano.
Venne l'8 settembre, e con l'armistizio venne l'occupazione tedesca. Il