Rassegna storica del Risorgimento
MARCHETTI LEOPOLDO
anno
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1968
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pagina
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67
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Leopoldo Marchetti 67
Marchetti collaborò alla lotta clandestina tra le file del Partito Liberale e dopo la Liberazione, sospeso prima, andato in pensione poi il Monti, il Marchetti fu nominato incaricato della funzione di Direttore, incarico tosto tramutato in Direzione effettiva.
Non fu certo un periodo facile quello: occorreva trovare una sede all'Isti-tato, curare il rientro del materiale dalle località di sfollamento, riaprire al pubblico la biblioteca e l'archivio, aggiornare le raccolte bibliografiche colmando nei limiti del possibile le lacune provocate dalla guerra, trovare una sede definitiva al Museo, che difatti l'ottenne in Via Borgonuovo 23, grazie alla munificenza della Signora Rosa Curioni De Marchi.
Fu nel 1946, in quel periodo di intensa e feconda attività pratica (durante la quale trovò il tempo di riprendere anche gli studi, mai interrotti del resto neppure nei momenti più neri della guerra e dell'occupazione) che ci ritrovammo e dal quei momento la nostra decennale conoscenza si tramutò in salda e feconda amicizia che è durata sino alla Sua scomparsa. Gli eredi del conte Gabrio Casati avevano, proprio alla vigilia della guerra, consegnato all'Archiviò di Stato di Milano le carte del Governo Provvisorio della Lombardia del 1848 ed a guerra finita il Marchetti ottenne ch'esse fossero depositate presso il ri* sorto Museo del Risorgimento. Di quel prezioso lascito Egli curò la pubblicazione (effettuata dall'Editore Mondadori) dei verbali del Governo Provvisorio della Lombardia premettendovi mi ampio studio che è una delle cose più, significative di Lui (1948), mentre io curavo la pubblicazione dei verbali e degli atti della Consulta straordinaria della Lombardia e Rodolfo Mosca narrava, da par suo, le vicende diplomatiche del Governo lombardo coi governi italiani e d'Europa. Poiché in quest'ultimo volume non trovò posto l'appendice documentaria, il materiale di essa fu più tardi edito in un volume pubblicato a spese del Comune di Milano {1848. Il Carteggio diplomatico del Governo Provvisorio della Lombardia) nel quale Marchetti si interessò della corrispondenza degli inviati milanesi nelle altre città italiane (eccezion fatta per quella del Restelli inviato a Venezia e per quella degli inviati al Campo di Carlo Alberto già pubblicate dal Monti, e per quella dell'inviato a Napoli, che fu edita da me) ed in Inghilterra, mentre io curavo l'edizione del carteggio degli inviali a Napoli e presso i governi stranieri nonché quella coi consoli a Milano.
Il periodo del dopoguerra fu assai fecondo per il Marchetti, che svolse un'attività eccezionale come autore e come organizzatore. Come autore scrìsse,. oltre alle pubblicazioni sopra accennate, Le Assemblee e le Costituzioni italiane durante il biennio rivoluzionario 1796-1799 (Firenze, 1946), una biografia di Agostino Bertani fondata sulle carte dello stesso conservate nel Museo milanese del Risorgimento (Milano, 1948), una storia del breve ministero Casati dei 1848 basata sui documenti sopra menzionati della famiglia Casati {Il secondo Ministero costituzionale di Carlo Alberto, Milano, 1948), una storia dei moti di Milano e della fusione della Lombardia con Piemonte nella miscellanea Rota (voli, li, Milano,1 1948), un saggio sui governi provvisori del 1848 per il Convegno Volta tenuto a Roma nel 1948; una comunicazione assai interessante presentata al Congresso dell'Istituto del Risorgimento tenuto a Milano in quello stesso anno sulla discussa proposta di armistizio avanzata dagli Austriaci il 20 marzo 1848; un volume su Cavour e la Banca di Torino (Milano, 1952) che è un contributo di primo ordine alla conoscenza del grande statista piemontese come uomo di finanza; un magnifico volume, messo insieme con Marino Parenti, intitolalo 11 Quarantotto milanese nelle immagini, nei documenti,.