Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1968>   pagina <75>
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Le carie di A. e L. Calandrelli
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gli incontri con alcune personalità come Massimo d'Azeglio, Nicola Fabrizi o i difensori di Osoppo,
L'affetto che lega i due fratelli è dimostrato dal fatto che Alessandro, a Roma, secondo l'usanza del tempo, farà pubblicare in foglio volante la lettera del 12 giugno, che descrive la difesa di Vicenza; ci sono, però, dei tagli. Manca, per esempio, la frase finale: Oggi corre voce che li Piemontesi siano a Vi­cenza, ma io non lo credo anzi dubito che C. Alberto del 1848 non niente di­verso da quello del '21 poiché le sue mosse non si spiegano .
Accanto alla corrispondenza familiare, quella ufficiale col gen. Durando del giugno "48 e un fascicolo di Memorie sulla guerra nel Veneto.
Nulla per la difesa di Roma, che Ludovico combatté valorosamente. Poi assieme al fratello, a Carlo Stevart, a Filippo Lopez, a Giulio Espaco e a Carlo Bersanti, è escluso dall'amnistia, retrocesso nel grado e, poi, radiato dall'eser­cito. Lo ritroviamo a Marsiglia, donde scrive, il 14 maggio 1850, alla sorella Elisa prima di partire per Berlino con passaporto rilasciato dal console prus­siano, dietro preciso ordine di Von Biilow.
Il soggiorno presso il padre frutterà una Memoria sull'esercito prussiano, del 1852. Lo spirito avventuroso di Ludovico non sopporta la vita tranquilla di famiglia. Nel luglio 1854 parte per la Turchia. Il passaggio gratuito sulla nave sarà procurato dal gen. Vaillant per interessamento del principe di Canino. Ri­cominciano le lettere al fratello da Parigi prima (5 luglio), da Marsiglia poi (15 luglio) ed infine dal teatro di guerra; lettere ricche di particolari ed anche il­lustrate da disegni non disprezzabili.
Ludovico combatte alle dirette dipendenze dei Turchi (non ha dimenticato la spedizione francese di Roma) sotto il nome di Mouglis Bey e prepara le po­stazioni di artiglieria di Erzerum, secondo gli ordini di Feyzy Bey. Qui lo coglie il colera e la morte il 2 settembre 1855. Resterà senza risposta una lunga lettera di Alessandro, ricca di notizie italiane e romane; vi si parla anche dell'attentato al card. Antonelli.
Le autorità prussiane raccolgono la sua eredità materiale; il fratello con amore le sue carte, fra le quali trovano posto anche i ritagli di giornali che avevano parlato di lui nel 1847-1848.
EMILIA MORELLI