Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1968>   pagina <82>
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Libri e periodici
vissuto a lungo alle fortune napoleoniche sfumandosi noll'indipendentiamo o nel­l'ausi roti li) questa indagine apporta un nini ri buio documentario ed interpretativo di primissimo ordine al quadro della società cisalpina che sarà poi al centro, come pro­tagonista direttamente interessata delle vicende risorgimentali in chiave schiettamente liberale e borghese li nomi d'un Mcllerio, d'un Arnioni, d'un Manara, che qui ricor­rono di frequente, si caricano dunque dì significati impreveduti). Precedala da un chiaro panorama d'assieme del problema nel corso dell'età delle riforme, con oppor­tuni sfrondamenti e ridimensionamenti delle declamazioni illuministiche, l'analisi dell'A. si accentra sul tema delle contribuzioni militari forzose come preambolo del successivo prestito, la cui coattività, per venire incontro alle esigenze d'una finanza estrema mente dissestata, non è che l'espediente escogitato per palliare il trionfo effet­tivo degli interessi della grande proprietà all'ombra dei provvedimenti radicalissimi per la secolarizzazione dei beni ecclesiastici che un Compagnoni, ad esempio, con amorosamente studiato dallo Zagbi, aveva potuto lumeggiare come vestibolo neces­sario di una riforma religiosa profonda della società nel senso dell'evangelismo cri­stiano. L'iter legislativo di questi provvedimenti è quanto mai intricato, anche perché ad essi si affianca un particolare processo di alienazione in nome e per conto diretta­mente della repubblica francese, perché le situazioni ambientali e locali si diversi­ficano notevolmente, perché infine il fenomeno si protrae a lungo negli anni, sor­montando su sensazionali sconvolgimenti politici, ed acquistando una sua logica, una sua capacità autonoma di resistenza e di durata, che lo costituisce componente rile­vantissima della struttura sociale della vai padana ottocentesca. Corredata da nume­rose e fitte appendici, questa ricerca ci ammonisce alla prudenza, ricordandoci che si tratta di frammenti, di sondaggi, pur nella fortunosità di alcuni ingenti reperi­menti, e che perciò lo squadrato rigore matematico caro a certa storiografia efficien-tisdea odierna, impaziente di architettare quanti ménte tabelle e diagrammi, è qui assolutamente fuori luogo. L'origine marxista di tale esigenza d'indagine viene dall'A. francamente riconosciuta, ma da ciò non discende alcuno schematismo preconcetto in una ricerca che non può ambire se non a risultati seriamente e documentata­mente approssimativi. E, al tempo stesso, ed in assennata polemica col Villani, l'A. ai dichiara perplesso sull'effettiva potenzialità di sviluppo agrario insita in una ope­razione del genere, governata essenzialmente da speculatori, e talora da incettatori privi di scrupoli e soprattutto di preoccupazioni produttivistiche di qualsiasi sorta, escogitata da una classe di governo il cui unico assillo è quello di far denaro per una politica bellicista ed imperialista ad oltranza. Le gravi carenze intime, struttu­rali, di un'ascesa borghese cosi concitata e distorta in senso puramente affaristico con l'obiettivo di una compressione indiscriminata delle plebi agricole vengono ben messe in luce dall'A., che sottolinea a prò riprese la gestione irregolare delle aste, il fallimento di ogni soluzione < giacobina o spiritualistica dell'operazione, il ruolo preponderante esercitato in essa dalla nobiltà sotto appena contraffatte spoglie bor­ghesi, la conseguente emarginazione anche dell'artigianato e della piccola borghesia di città, questi protagonisti principalissimi dei rivolgimenti d'oltralpe, rispetto alle forze sociali di vecchia e nuova estrazione che si accingono a dare al Risorgimento, sul piano obiettivo se non su quello propagandistico, un tono ed un'impronta incon­fondibili.
RAFFAELE COLAPIETHA
Jl giornalismo dittiti Rivoltatone francese al Congresso di Vienna. Atti del I Con­gresso di storia del risorgimento, a cura di RENATO GIUSTI (Ani e Memorie del Museo del Risorgimento di Mantova, 1965); Mantova, Museo del Risorgimento, 1966, in 8*. m XV1-96. S.p.
Era attesa dagli studiosi Ih pubblicazione degli atti del primo Congresso di storia del giornalismo indetto dal Bollettino Storico Mantovano* dal Comituto mantovano per la Storia del Risorgimento e dal Museo del Risorgimento, col patronato dell'Isti­tuto per la Storia del Risorgimento Italiano, dell'Istituto di Scienze politiche della