Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1968>   pagina <83>
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Libri e periodici
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Università dì Trieste e dell'Accademia Virgiliana, che si svolse in Mantova nei giorni 10/ e 11 novembre 1962. Bene ha fatto Renato Giusti a curarne In pubblicazione nel volume Atti e memorie del Museo del Risorgimento di Mantova. Peccato che non siano giunte al Giusti tutte le relazioni e comunicazioni lette e presentate. Non figu­rano infatti le comunicazioni di Nino Cortese e di Emilio Oudei. e già edite sono risultate quelle di G. Fnlzone e di B. Leoni.
Il giornalismo italiano dalla Rivoluzione francese al Congresso di Vienna offre agli studiosi spunti interessanti per conoscere meglio taluni aspetti della nostra ri viltà letteraria tra il Settecento e l'Ottocento, e per individuare alcuni filoni non marginali del nostro pensiero politico. In quel perìodo storico, denso di avvenimenti e di esperienze politiche e sociali, la stampa di tutta la Penisola italiana reca un deciso contributo, nella varietà delle manifestazioni letterarie e nella diversa esplicitazione stilistica dei periodici, al progresso delle nuove opinioni democratiche. Dalle accen­tuazioni francofile di Giovanni Antonio Ranza col Monitore Italiano (Monaco, dicembre 1792) al misogallismo e filoinglesismo di Vittorio Barzoni col Cartaginese (1805) è presente il problema della rivoluzione, che, inizialmente impostato sulla necessità del contributo straniero, acquista maggiore consapevolezza nella visione di un moto italiano autonomo, capace di fare della Penisola una sola repubblica, o una confe­derazione di repubbliche. Il Censore Italiano promuove l'idea di una repubblica una e indivisibile. La difesa della libertà religiosa è sostenuta dal Monitore Bolognese, e l'appello alla lotta per salvare le libertà democratiche e l'istituzione repubblicana contro le tendenze imperialistiche è recato dal foglio genovese // Redattore Italiano. TI problema nazionale è visto in rapporto con quello sociale dai due estensori, Fran­cesco Salii e Giuseppe Abamonti, del giornale milanese il Termometro Politico della Lombardia (1796-1798), che, da sostenitore della politica francese, divenne poi assertore dell'idea unitaria. Promuovono l'educazione popolare Eleonora de Fonseca Pimentel col Monitore Napolitano e Vincenzo Cuoco col Giornale Italiano.
Problemi concreti sono posti all'attenzione del lettore dalla stampa italiana in quel breve arco di tempo che vede l'erezione dell'albero della libertà, in cui fiori­scono le speranze giacobine e sono fondate repubbliche, sul quale però scende implacabile la cappa della restaurazione. I contributi raccolti dal Giusti in questo utile volumetto testimoniano che il tema di ricerca posto dal I Congresso di storia del giornalismo è stato svolto con compiutezza di risultati positivi. Le relazioni che vi si leggono raggiungono un'unità tematica, che non soltanto documenta la vitalità della ricerca in questo campo di studi, ma suggerisce più accurati sondaggi e rivela prospettive storiografiche, le quali, se saranno ben seguite, potranno recare nuove valutazioni e scoperte.
Dopo la relazione introduttiva di Giuliano Gaeta, che puntualizza gli aspetti fondamentali del fenomeno giornalistico nella vita sociale e nella storia della civiltà, seguono interessanti relazioni. Leonida Balestrerà che negli studi di storia del gior­nalismo ligure è maestro curo, analizza le anticipazioni unitarie contenute nel gior­nale genovese // Censore Italiano (1797-1799) inquadrando il suo tema di ricerca nella particolare atmosfera psicologica di quél tempo, rilevando le valenze etiche e il significato della pubblicistica fiorita durante la Repubblica Democratica Ligure. Clementina Rotondi offre un vivace panorama del giornalismo toscano dal 1799 al 1815, puntando la sua attenzione su Firenze, Lucca e Livorno. Sergio Cella studia le orìgini del giornalismo politico in Padova (1797-1813) attraverso documenti d'archivio, incamminandosi per una strada ancora poco battuta (di studi ad luta possediamo un saggio del Barbieri e il lavoro dello stesso Cella Profilo storico del giornalismo pado­vano, in Nova lH.it.oria, 1960). Su // Giornale Repubblicano di Pubblica Istruzione, uscito a Modena nel biennio 1796-98 sotto hi direziono del canonico Valentino Contri, indiziato per giacobinismo> dal regime granducale, scrive pagine puntuali e do­cumentate Magda Pollar! Maglietta. Corredata di un'interessante appendice è la relazione di Raffaele Fasanarì sol giornale giacobino veronese L'Amico dagli uomini (1797). Utili fono le notizie fornite da Giuseppe Aliprandi sul tema Il giornale e la stenografia. Ugo Baro ocelli, studioso assiduo dì storia bresciana, sottolinea la