Rassegna storica del Risorgimento
COSTITUZIONI FRANCIA 1814; COSTITUZIONI FRANCIA 1830; ROSSI PEL
anno
<
1968
>
pagina
<
528
>
528
Carlo Ghmdberii
litica non già nell'utopistico campo della filosofia ma in quello concreto del diritto positivo: ne traeva così quella identificazione pragmatica dei diritti pubblici con la stessa libertà che poteva certamente appaiare empirica ma che rappresentava qualcosa di ben più maturo di formulazioni meramente teoriche e non collegate con la realtà istituzionale. La stessa conce* zìone della libertà come libero esercizio di tutte le facoltà legittime dell'individuo, che postulava la predeterminazione normativa della legittimità della facoltà ed. al tempo stesso, implicava la garanzia istituzionale del suo esercizio, rivelava chiaramente il pragmatismo del RossjU:1
Un legame ideale può, quindi, ravvisarsi tra l'autore del Cours de droit consiitutionnel e Benjamin Constant nella visione della costituzione come garanzia della libertà di un popolo e nella concezione che ciò che attiene ai diritti di libertà ha necessariamente natura e forma costituzionale. Ma, mentre la definizione dei diritti di libertà nel Constant resta più incerta che nel Rossi, e quindi, la loro enunciazione non è sempre né chiara né coerente, in quest'ultimo, pubblicista sistematico, legato allo spirito ed alla norma della carta del 1830, il tema appare risolversi sul piano positivo con estrema facilità. Il Constant, maturato attraverso la riflessione delle vicende politiche francesi dalla crisi dell'antico regime alla Restaurazione, non aveva mai potuto elaborare una sistematica definitiva dei diritti di libertà, tanto che il loro elenco venne da lui spesso modificato e per il mutarsi della situazione legislativa ed istituzionale all'interno della Francia e per altre circostanze che incidevano sulle sue valutazioni ideologiche. ~) Il Rossi, invece, fondandosi sopra un testo costituzionale determinato e, quindi, su una precisa situazione normativa ed istituzionale, poteva teorizzare sulla materia formulando le proprie classificazioni nel contesto di un'organizzazione politica francese cristallizzata.
Da questo angolo visuale il Cours appare come la più compiuta riflessione teorica sulle garanzie costituzionali della libertà ai sensi della Carta del 1830. La suddivisione dei diritti in diritti pubblici ed in diritti politici, spettanti i primi a tutti gli appartenenti alla collettività nazionale, i secondi solo a chi li poteva esercitare utilmente in ragione della funzione sociale derivata dalla organizzazione dei poteri statali, allineava il Rossi con l'ideologia liberale dominante su un punto fondamentale, sulla necessità che il singolo possa liberamente godere delle prerogative necessarie alla sua vita privata. Prerogative che si riassumono nell'eguaglianza di fronte alla legge, nella libertà individuale, nella libertà religiosa e di opinione e
*) Accenni ni problema fa C. A. Bifxim, II pensiero politico di Pellegrino Rossi, de, pp. 56-57.
2) F. BASTO, Benjamin Constant* cit* t. II, p. 743 eegg.