Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE; URUGUAY STORIA 1847-1848
anno <1968>   pagina <551>
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Garibaldi, sulla via del ritorno
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gallo accusato di avere parteggiato troppo apertamente per gli assediami, disposta dal governo uruguaiano, il Picolet così continua:
... plus d'une jais fai dà cromare qu'il n'en arrivai ontani à Mons, Ga­vazzo son intime amis et je ne puis douter que le Gouvernement de Monte* video n'ait eu V interi tion de retìrer Vexequalur non seulement à lui mais encore a son frère Consul General à Gène; jc n'ai pas mangile de lui donner des conseils et des instructions qu*il n'a pas sitivi; peut-ètre Vexempìe du Consul General du Portugal lui servira-t-il de lecon... .
Né più benevoli sono gli apprezzamenti delle autorità uruguaiane nei suoi riguardi. Basta scorrere le carte ufficiali che ci portano l'eco dei suoi acri interventi e della reazione del governo e dei legionari all'attiva opera svolta dal Gavazzo quasi esclusivamente in senso ostile al Governo della Difesa. *)
II console sardo ignora nei suoi rapporti addirittura la splendida pagina della battaglia di Sant'Antonio dell'8 febbraio 1846. su cui tanto a lungo si diffuse la stampa uruguaiana, mentre segnala invece uno scontro locale del 12 febbraio fra la guarnigione di Salto e le truppe di Servando Gómez conclusosi favorevolmente per le milizie argentine.
Eppure, ben presto, il Gavazzo, anche per la mutata situazione politica in Italia, seguirà con attenta cura i preparativi della partenza di Garibaldi, reso forse più. vigile dall'eco dei nuovi eventi che andavano maturando in Europa o forse da precisi ordini giuntigli da Torino.
Giuseppe Garibaldi, al suo ritorno da Salto, giunse a Montevideo il 4 settembre 1846; è all'apice della sua fortunata carriera militare in Uruguay; dopo Sant'Antonio, il Governo della Difesa gli aveva offerto la promozione a t Corone! Mayor (equivalente al nostro generale di brigata) ed egli l'aveva rifiutata con la nobile lettera del 30 marzo.2) Poco dopo il suo ritorno nella
*) Uno dei casi più clamorosi fu quello del suddito sardo Giuseppe Ricci accu­sato di complicità nella diserzione del 28 ghigno 1844 di alcuni ufficiali e soldati della Legione Italiana, guidati da Angelo Maricini, passati all'esercito di Orine. Il predetto, espulso dal paese e già in stalo di arresto, era riuscito a sottrarsi alla sorveglianza della polizia ed a rifugiarsi nella sede consolare Rotto la protezione del Gavazzo. Il che prò* vocò un vivacissimo scambio di note ufficiali. L11 luglio 1844, il ministro della Guerra e della Marina, Melchor Pacheco y Ohés scrive, fra l'altro a Santiago Yasqnez ministro di Governo e degli Affari Esteri : ... El Consul Sardo, cuyo papel es equi ci de. un canspirador oscuro y megquino.. ; riferendosi all'appoggio dato ad un agente del nemico che sobillava i militari alla diserzione, il Ministro aggiunge; ... conio tal ha debido encuentrur bis simpaiias y las proieccionés del Consul Sardo, siempre use-gurada a lo trutdores . Trovasi nello Archivo General de la Nación di Montevideo (che d'ora innanzi sarà indicato con la sigla A.G.NM., Fondo e Ministerio de Relaciones Esteriore* >( Cassa 1749, inedito).
I contrasti fra il Gavazzo ed il Governo arrivarono, poi, all'estremo limite nel febbraio del I84S a causa di on intervento del comandante della Goletta da guerra sarda Aquila che stazionava nel porto di Montevideo, il quale aveva liberato con la forza la Goletta genovese Nostra Signora delCOrto che, costretta dalla tempesta a rifu, {darsi nel porto carica di materiale bellico destinato ni nemico, era stata sequestrata dulie autorità uruguaiane. In iole occasiono al console Gavazzo fa minacciato il ritiro dell'exequatur (Ibidem).
2) È lu lettera pubblicala con la data del 4 marzo in ISIDORO DE MADIA, Anale* de la defenia de Montevideo, Montevideo, 1834-1851, t. UT, pp. 217*218 e ripresa della Edizione Nazionale degli scrini di Giuseppe Garibaldi, op. cit* t. IV, pp. 79*80.
Detto testo, riportato alia sua autentica lezione sull'autografo che trovasi presso