Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE; URUGUAY STORIA 1847-1848
anno <1968>   pagina <555>
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Garibaldi sulla via del ritorno
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Mazzini riportava nella lettera al Foresti le amare parole del messaggio inviatogli da Garibaldi: ... ma non abbiamo che una goletta capace di 150 uomini.
È questa la nota accorata del messaggio di cui riporto soltanto alcuni brani utili per il nostro stadio : è importanza suprema di non dimezzare; se... si comprasse io dico noleggiasse in New York un bastimento capace di un 500-600 uomini; si caricasse di viveri adatti al mare necessari; si spe­disse a Montevideo con carte e documenti che indicassero a scopo del viaggio il condurre emigranti in una colonia dell'America del Nord, si mandasse da­naro per un terzo piccolo trasporlo ch'essi troverebbero... Se ti capita occasione di contatto diretto coi nostri di Montevideo, puoi tratiare anche con essi e indirizzarti o a Garibaldi medesimo o a Giacomo Medici che devi conoscere e ch'è presso a lui; non a Cuneo per ora. E la lettera così continua: Garibaldi è veramente uomo eccezionale per noi. Medici, Origoni ed altri, che ho presso lui, mi confermano in tutte le mie credenze intorno la sua rara capa­cità; "Walewski, *) rinviato francese, è tornato qui entusiasta di lui. E il di lui nome in Italia comincia ad essere una potenza... .
In un tono martellante, tanto intense sono le passioni e le speranze che lo esaltano, Mazzini prosegue: La nostra Legione di Montevideo è. come indo­vini, destinata all'Italia. E a momento opportuno verrà. Tutto è inteso fra Gari­baldi e me da molto; ma i mezzi loro non bastano che a un 150 uomini incirca; e sarebbe un vero peccato, potendosi altrimenti, dimezzare quel corpo. A non dimezzarlo sarebbero necessari fondi sufficienti, a noleggiare un altro basti­mento veliero assai... >.
Bastino questi cenni sulle trattative che si svilupparono a diverso livello per il ritorno in Patria di Garibaldi e dei suoi legionari per dimostrare come abbastanza tardi il console sardo a Montevideo si rese conto del fine ultimo che si prefiggevano i capi responsabili della Legione; non possiamo escludere, per altro, che il Gavazzo avesse appreso dal governo di Torino quali fossero le manovre che ai andavano svolgendo fra l'Uruguay, l'Europa ed il Nord Ame­rica per essere stata intercettata dalla polizia qualcuna delle missive che si riferivano al ritorno in Italia dei volontari di Montevideo.
Nel dispaccio già citato del 24 dicembre, il Gavazzo così scrive al conte Solaro della Margarita2) nella pagina sei di un lungo rapporto in cui aveva riferito su problemi del tutto secondari che interessavano singoli connazionali
banda militare; 82 sergenti; 552 caporali, cornette, tamburi, legionari. L'elenco, che risulta inedito, porta la data del 1 gennaio 1848. Fu redatto per il computo delle razioni viveri spettanti a ciascun volontario. Si nota il particolare curioso che al primo posto è indicato il colonnello Garibaldi ma al suo nome non è segnala, nell'apposita colonna, alcuna razione viveri.
*) Alexandre Walewski, era stato inviato in missione in Argentina ed in Uruguay, nell'agosto del 1847, dal Gulzot, ministro degli Affari Esteri di Napoleone HI. Lo aveva accompagnato in quel viaggio suo cognato il conte Stanislao Bentivoglio fiorentino. En­trambi avevano avuto contatti con Garibaldi ed il Bentivoglio anche con Anzani, Mudici, Cuneo, Origoni, Culaia ed altri italiani autorevoli vicini alla Legione dei volontari (cfr. Sl voi. XXXIH (BpbL, XVIII), Leu. MMCCLVI, del 7 novembre 1847, inviata da Parisi a G. B. Cuneo a Montevideo).
z) Xrj effetti il conte Clemente Solaro della Margarita aveva cessato dalle sue funzioni di ministro degli Affari Esteri il 9 ottobre 1847 dopo 12 anni di attività min-tcrroua alla direzione della politica estera sarda (dal 21 marzo 1835).