Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE; URUGUAY STORIA 1847-1848
anno <1968>   pagina <556>
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Salvai ore Candido
e si era occupato degli affari relativi alla guerra nella provincia di Corrientes. Quasi a malincuore, come se la notizia rivestisse un interesse marginale e pò-tesse, pertanto, essere relegata nelle ultime pagine. La comunicazione, che è sunteggiala al margine in questi termini: Progetto di partenza dei Legionari Italiani per gli Stali Pontifici, ci fa conoscere dati di grande interesse per il nostro studio per cui ritengo opportuno riportarla integralmente. H Gavazzo scrive:
La notizia qui pervenuta degli ultimi avvenimenti politici che ebbero luogo in Italia nei mesi di settembre e di ottobre p[rossimai} plassato] è stata celebrata da questi residenti Italiani con pubbliche manifestazioni di gioia. Per due notti consecutive percorsero in gran numero le principali strade di questa città accompagnati dulìa banda militare della Legione Italiana dando degli Evviva all'Augusto Nostro Sovrano, al Pontefice Pio IX, ed all'Indipendenza d'Italia.
Nei susseguenti giorni i Capi di detta Legione avendo fatto pubblicare il toro progetto di voler trasferirsi in Italia, una Commissione composta di quattro R. sudditi, venne nominata dai sud[detti residenti italiani ad oggetto di prò-muovere fra i medesimi una soscrizione volontaria per procurare i mezzi neces­sari pél trasporto di detti Legionari, in numero forse di duecento, da questo porto negli Stati Pontifici, secondo assicurasi, al cui effetto il Sig. Garibaldi Comandante la stessa Legione già si è posto in corrispondenza col Nunzio Apo­stolico in Rio Janeiro.
Da quanto sono informato una discreta somma sarebbe già stata collcttata e credesi che se l'appello che pure venne fatto agli italiani stabiliti tanto in Buenos Aires come nelle vicinanze delVaccampamento del Generale Oriòe, offre un uguale risultato, i detti Legionari saranno in misura di poter fra breve par­tire per il suindicato loro destino.
Sorprenderà forse VE.V. l'osservare come in seguito delle grandi calamità che da più anni travagliano questo disgraziato paese, per cui debbono necessa­riamente avere sofferto moltissimo pregiudizio gli interessi di tutti quanti gli Italiani stabiliti in queste Regioni, possano questi essersi prestati così di buon grado a facilitare i fondi non pochi che richiedonsi pel trasporto dei precitati Legionari in Italia; ma allorché V.E. si farà a considerare che l'armamento dei medesimi legionari in questa città, mentre è stato di potente appoggio pel Governo di Montevideo, ha contribuito direttamente poi a prolungare i precitati malli avendo con ciò, o cogli eccessi da essi commessi, fatto nascere negli animi di questi Naturali del paese degli adii verso tutti gli Italiani qui domiciliati, e che saranno per durare, io temo, per ogni tempo, VE.V. comprenderà allora benissimo come la maggior parte degli stessi residenti connazionali non abbiano punto esitato a contribuire al sacrificio suindicato, essendo troppo persuasi che la partenza dei mentovati Legionari da Montevideo sarà un ostacolo di meno al ristabilimento della pace, e che con ciò si attenuerà in gran parte nei precitati Naturali del paese la malevolenza da cui trovanti presentemente animati verso di essi.
Mentre mi riservo di dare più positivi ragguagli a V.E. coi primi miei di-spacci ebrea alla partenza dei surriferiti Legionari, mi permetto di trasmetterle intanto l'unito foglio che venne qui stampato negli scorsi giorni e fatto circo­lare gratis, all'unico scopo di rendere conto dei recenti affari d'Italia, e slimo­lare al tempo stesso questi Italiani a contribuire largamente alla sottoscrizione sepracitatùé* '
Si noti con quanta ostinata acrimonia il Gavazzo uttdbuisca il successo