Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE; URUGUAY STORIA 1847-1848
anno <1968>   pagina <557>
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Garibaldi sulla via del ritorno
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dell'iniziativa della raccolta dei fondi per la spedizione al desiderio dei resi­denti connazionali di liberarsi della presenza dei legionari ritenuta dannosa ai loro interessi. Apprezzamento che risponde ad uno stato d'animo innato nel console sardo che non era riuscito, nell'adempimento dei Buoi doveri d'ufficio, ad attenuare la carica passionale che aveva rivelato anche prima che il Picolet lo chiamasse, dal seno stesso della collettività italiana, alle funzioni consolari.
Qualora il Gavazzo fosse riuscito a comprendere i motivi del fenomeno insolito di una comunità straniera che, galvanizzata da un nomo d'eccezione, si levava in armi a difendere i diritti di una libertà che riteneva conculcata con la violenza, avremmo potuto raccogliere, attraverso i rapporti consolari, una più completa testimonianza della presenza italiana, in quegli anni cruciali, su quella sponda del Rio della Piata e delle prime lotte combattute da alcune centurie di nomini che anelavano a tornare in Italia per contribuire al riscatto nazionale.
Purtroppo al dispaccio del Gavazzo non è acclusa la copia del foglio fatto circolare gratis per stimolare la sottoscrizione aperta per raccogliere i fondi necessari per la partenza dei legionari.
Ma su detta iniziativa ci fornisce notizia il giornale La Concordia di To­rino che, nella sua edizione dell'8 marzo 1848, in una corrispondenza inviata da Genova, faceva conoscere che entro un mese sarebbero giunti in Italia Gari­baldi e 200 legionari italiani di Montevideo ed aggiungeva testualmente: ... Quelli degli italiani di colà che bramano di tornare per offrire il loro brac­cio alla santa causa della liberazione della patria dagli stranieri sono da otto­cento, ma non partiranno sino ad ora per mancanza di mezzi necessari a soste­nere le spese di viaggio, ad onta che molti loro fratelli abbiano fatto sacrifica per soccorrerli . H 9 marzo il giornale pubblicava la circolare del 7 dicembre 1847 divulgata a Montevideo dalla Commissione costituitasi per la formazione del fondo nazionale italiano, con cui sopperire alle spese del viaggio. *)
Senza dubbio trattasi del foglio che era stato diffuso gratuitamente fra la collettività italiana di Montevideo.
Nella lettera del 23 aprile 1848, Giuseppe Mazzini manifestava, intanto, alla madre la sua inquietudine per il silenzio assoluto intorno a Garibaldi che con i suoi compagni, ridottisi a poche decine di nomini, navigava in quei giorni per l'Oceano verso il suo destino in Italia.3)
* * *
Nel dispaccio del Gavazzo del 24 dicembre 1847, come abbiamo visto, co­gliamo la prima notizia dell'imminente partenza dei legionari italiani per gli Stati pontifici che, a detta del console, era stata provocata o, meglio, accelerata dalle notizie giunte in quei giorni degli eventi italiani del settembre e dell'ot­tobre che avevano suscitato il più vivo entusiasmo per Pio IX e, senza dubbio, rafforzato il desiderio dt Garibaldi di prendere contatto con il suo rappresen­tante di Rio de Janeiro.
Come è noto, Garibaldi* in quegli anni, non aveva tenuto un atteggiamento
l> Cfr. SJ2X, voi. XXXV, Eplst, XIX, Leu. MMCCCXCVIH, nella nota apposta a detta lettera del Mazzini che porta la data del 23 aprile 1848.
S) Ibidem, Leti. MMCCCXCVTTI inviata da Milano alla madre a Genova, pp. 135.141.