Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE; URUGUAY STORIA 1847-1848
anno <1968>   pagina <569>
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Garibaldi sulla via del ritorno
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polo! ma erano uomini rotti ad ogni cimento ed avvezzi per lunga consuetudine alla guerriglia; erano, inoltre, devoti al loro capo che più volte li aveva guidati alla vittoria con le navi della flottiglia uruguaiana o nei ranghi della Legione.
Altre notizie sulle vicende di Garibaldi e dei suoi compagni sulla via del ritorno in Italia non è possibile attingere dalla stampa del tempo; purtroppo il quotidiano montevideano che più da vicino seguì la vita e le gesta della Legione El Comercio del Piata aveva sospeso le sue pubblicazioni il 22 marzo di quell'anno a seguito del brutale assassinio del suo direttore, uno dei più intrepidi difensori di Montevideo assediata, il noto giornalista Fiorendo Varela e le riprese soltanto il lu giugno. Molto probabilmente, poi, la partenza dei volontari italiani fu coperta dal segreto militare e non fu resa nota, pertanto, dalla stampa.
Mancano, adunque, alcune voci che avrebbero potuto illuminarci meglio sullo svolgimento di vicende che vedevano tesa verso l'Italia tutta la collettività italiana di Montevideo che in quei mesi veniva sanando ed eliminando, per la forza degli eventi che si andavano svolgendo nella Penisola, la grave frattura che ai manifestava fra il rappresentante ufficiale sardo e i sudditi sardi maggior­mente impegnati in senso politico e solidali con Garibaldi.
Il console Gavazzo anche lui viveva in quei giorni la sua stagione di patriot-ti ci entusiasmi e si andava conciliando con la collettività riottosa e liberaleg­giante e con la nuova nazionale bandiera .
Leggasi, per concludere la nostra indagine, il suo rapporto del 10 agosto 1848 *) da cui traiamo una notizia di grande interesse per il nostro studio che cioè i residenti italiani intendevano celebrare il fausto avvenimento del cam­bio della bandiera, cioè l'adozione della bandiera tricolore come simbolo di una auspicata unità nazionale, preparando per domenica ventura una festa nazio­nale con un solenne Te deum, in rendimento di Grazie da cantarsi nella Chiesa Metropolitana di questa città*.
H che costituisce un'altra conferma del clima spirituale ed ideologico, non ostile alla Chiesa ed al suo culto, che aveva reso possibile, per come abbiamo scritto, l'appello di Garibaldi e di Anzani a Pio IX il Sommo Pontefice che, come si esprime il messaggio già esaminato, si bene sene alla Chiesa e alla Patria*.
SALVATORE CANDIDO
APPENDICE
I
AWILl.mo Sig. Padrone Col.mo il Sig* Gè Garibaldi Capo della Legione Italiana in Montevideo
Rio Janeiro, 14 novembre 1847 Ittjno Signore,
Pervenutami non ha guari la pregiatissima sua in data 12 ottobre, mi af­fretto a riscontrarla, e sento il dovere di significarle senza indugio che quanto
1) Documento n. 5 dell'Appendice.