Rassegna storica del Risorgimento
BONOMELLI GEREMIA; CARTEGGI (DA PASSANO-BONOMELLI); DA PASSANO
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1968
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Un memoriale bonomelliano
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rare all'obbligo dell'astensione e il resto d'Italia , libero invece di utiervè-uite a fare le leggi e all'applicazione di queste.*) Operando una distinzione, ai notava, si dava adito ad interpretare l'astensione degli ex sudditi pontifici coinè una rivendicazione legittimista e dinastica con danno dell'autorità pontificia. Ora invece il Bonomelli mette senz'altro da parte il discorso sui sudditi già pontifici ( noi non parliamo dei sadditi già pontifici >) e centra la sua attenzione sulle rivendicazioni del resto d'Italia . In tal modo egli evitava eventuali obbiezioni da parte del Vaticano e poteva dare a tntto il memoriale un tono laicale, invitando i cattolici italiani a disinteressarsi della tutela dei diritti del Pontefice (art. 13), che non ha posto nel programma di un partito conservatore ed è quindi riservata dal Bonomelli esclusivamente ai papalini.
Egli, inoltre, puntando più sulla difesa dei diritti naturali e civili rispetto a quelli religiosi (a questi ultimi vi è solo un accenno all'art. 9), tracciava un programma che poteva anche essere condiviso da quelle forze laiche che, insieme coi cattolici, avrebbero dovuto formare.il futuro partito conservatore. Le elezioni, proprio perché vengono considerate sotto la visuale di una difesa dei valori sociali e civili, devono quindi essere libere, come il diritto di vendere e di comperare (art. 12): stessa frase che Bonomelli aveva già usata nella lettera citata a mona. Cuindani: Penso che il Papa non possa divietare ad un cittadino l'uso di un diritto proprio come cittadino, come non può levarmi il diritto di vendere e di comperare.
All'obbiezione che la pubblicistica intransigente da lungo tempo avanzava circa l'impossibilità per i cattolici di sedere in parlamento per non essere costretti a giurare leggi ingiuste, il Bonomelli rispondeva, riprendendo un vecchio motivo delle correnti transigenti e proponendo l'esempio della Francia, del Belgio, della Germania, dove i cattolici, formando un forte nucleo nel parla. mento, potevano proporre leggi buone o modificare le cattive (art. 14). Questo concetto era già apparso del resto in Roma e l'Italia , dove il Bonomelli aveva scritto: Se in Germania, nel Belgio, in Inghilterra e altrove i cattolici poterono ottenere ciò che ottennero, non fu certo coll'astensione, ma colla lotta, colla parola sul terreno legale e là dove si fanno, si abrogano e si modificano le leggi . 2J
La possibilità di fare buone leggi nel campo amministrativo e non in quello politico, faceva si che il Bonomelli parlasse di una contraddizione nel sistema elettorale imposto ai cattolici e di una impossibilità che l'astensione fosse rispettata: il vescovo infatti sottolineava come già i cattolici votassero, ma a caso , per bisogno di uffici e di onori (art. 16). Questa immaturità da parte dei cattolici era già stata rilevata dal vescovo in una lettera dell'85 al Pontefice,8) nella quale il Bonomelli aveva sottolineato il fatto che i cattolici affluissero di fatto alle urne, ma senza programma, votando a caso senza guida < per il bisogno degli impieghi, per vivere o pel lustro delle famiglie .
Dopo aver preso in esame i motivi fondamentali che avrebbero dovuto stimolare i cattolici e incitarli all'azione (difesa dei diritti naturali e civili) non
i) Il memoriale, redatto nell'82 da C. Conta, era Btato riviBto e ampliato dal Bonomelli: Cfr.. C. HKI.LÒ, Geremìa Bonomelli, eii.: pp. 256-60.
2) Roma e l'Italia, rit* p. 57.
3) La lettera era stata scritta nel maggio 1885 e consegnata a Leone XIII da P. Cornoldi e da P. Rendine: cfr. C. BELLO, Geremia Bonomelli, cik, pp. 266-271.
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