Rassegna storica del Risorgimento
GUERRA MONDIALE 1914-1918
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Luigi M andini
Ma nella notte, (bianca anche questa), notizie pervenivano cbe il nemico aveva soverchiato verso Cividalc.
Verso l'ima e trenta del 27 un ordine del Comando d'Armata prescrìveva die stille posizioni del Knfc, del Vodice, e di Monte Santo dovesse restare poca forza ripiegando prima dell'alba le rimanenti; si prevedeva anche il caso di un ripiegamento generale dell'Armata, prima tappa al Torre. Nella giornata stessa era poi ordinato l'inizio del ripiegamento delle Armate 2 e 3a sulla destra del Tagliamento fissando le modalità per tempi, le interruzioni stradali da compiere, gli itinerari per giungere al Tagliamento e la suddivisione della nuova fronte su quella linea. Ma poco stante era stabilito che l'Ala destra della 2:l Armata dovesse intanto eseguire una grande jionyersione indietro a sinistra, facendo perno a destra sul 6 Corpo e dispo-nendosi fronte a nord fra l'Isonzo ed il Natisone sulle alture dal Podgora a Monte' Quarin per coprire il ripiegamento della. 3a Armata. Nella notte i movimenti venivano ordinatamente compiuti dai tre Corpi d'Armata dopo avere distrutti i pentì sull'Isonzo ed il mio Comando si spostava su Borgnano, assistendo agli scoppi ed incendi distruggenti magazzini e depositi, con uno spettacolo terrificante per il suo significato nella notte burrascosa. Manifesti gettati nel giorno da aeroplani nemici dipingevano catastrofica la rotta da Caporetto a Cividale, imminente la conquista di Monte Santo, l'avvenuta cattura di brigate intiere e di generali e di molti cannoni. Transitando sotto colpi di grosso calibro diretti sugli abitati era quasi un desiderio di restarvi sepolti; ma si reagiva prontamente di fronte alla necessità di sollevare lo spirito agli altri e di provvedere a quanto maggiormente urgeva. Ricordo che tre notti e tre giorni di veglia continua senza avere neppure avvertito il bisogno di sonno, rimasi a Borgnano verso il mattino per più ore profondamente addormentato sopra un pagliericcio nella casa di un certo Parroco di dubbia fede politica; rilevandomi poi sereno e disposto all'azione.
Il 28 ottobre la dislocazione ordinata era raggiunta col 6 Corpo d'Armata fra Mossa e Podgora con l'ala destra ripiegata fronte a Gorizia il 2 Corpo d'Armata fra Sul)i da e Mossa il 24 Corpo d'Armata tra Subida e San Giovanni di Manzano il Generale Caviglia ivi stabilito aveva provveduto alla sicurezza oltre Natisene, mancando al di là qualsiasi contatto col 27 Corpo.
Pioveva a dirotto. Dal di precedente avevo mandato due ufficiali a Codroipo in cerca del Comando d'Armata; ufficiali, cbe per l'enorme ingombro delle vie non poterono tornare, raggiungendomi soltanto in seguito. Le linee telefoniche e telegrafiche sul tergo erano interrotte. La visione del disastro faceva temere mancasse il tempo ad ordinato ripiegamento sul Tagliamento; ma io volevo essere ben sicuro che dietro la mia fronte la 3" Armata avesse interamente sgombrato. E pertanto, dopo aver provveduto io stesso a sostituire le ultime truppe deU'8 Corpo su Monte Fortin, dopo aver dovuto fare atto di autorità per frenare le impazienze di uno dei miei dipendenti, decidevo la notte il ripiegamento delle mie forze incominciando per scaglioni dalla destra.
Il giorno 29 ottobre trovava l'Armata incolonnata in paese completamente allagato, fra gli incendi e gli scoppi delle distruzioni. Le strade erano appena visibili emergendo dulia palude sconfinata; le truppe, sotto la pioggia marciavano incolonnate, in ordine, penosamente, alternando brevi percorsi con alt improvvisi cagionati da ingombri; silenzione ma con l'orrore della situazione dipinta sui volti. Già cominciavano a insinuarsi nelle colonne carri e vetture d'ogni specie recanti cittadini e masserizie che sfuggivano all'invasione nemica; e numerosissimi sbandati e reparti, talvolta disarmati che venivano, alla meglio, incolonnati.
Avevo proceduto eolla mia vettura lentamente fra quelle colonne; la notte precedente avevo cercato invano di riposare nell'autovettura stessa. Mi raggiungeva notizia del Comando d'Armata circa la piena del Tagliamonto che aveva asportato cinquanta metri del ponte di Dignano ed impedito il giltamento di due ponti militari destinati all'ala destra della 2n Armata; ed ordine pertanto che i 3 Corpi d'Armata dell'Alo destra si accodassero all'ala settentrionale della 3* Armata per passare dopo questa