Rassegna storica del Risorgimento
GUERRA MONDIALE 1914-1918
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1968
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589
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Fra Isonzo e Piave nell'autunno 1917 589
il Tagliamenlo al ponte della Delizia. Le strade erano sature di colonne frammiste di truppe a piedi, di carreggi, di autocarri e di vetture borghesi. Era segnalata in diversi punti l'avanzata del nemico, che a nord della rotabile da Udine a Codroipo aveva la linea difensiva sul canale di Ledra a nord di Basagliapenta, A ricostruire questa linea ordinavo ai Generali Caviglia ed Albricei di provvedere con le loro truppe opponendo tenace resistenza all'avanzata nemica e disponevo ene i reparti ancora troppo lontani verso oriente e specialmente il 6 Corpo d'Armata dovessero obliquare a sud verso i ponti di Madrisio e di Latisana, anziché su Codroipo. Inoltre, tenuto conto dell'enorme ingombro della strada Napoleonica e di quella dei villaggi, verso Codroipo e del ritardo generale nel ripiegamento, essendo venuto a conoscenza da ufficiali di S. M. della 7a Divisione (8 Corpo d'Armata) che la Divisione settima ed altri elementi della 3a Armata stavano a S. Maria La Longa in attesa di ordini* redigevo un ordine con mandato imperativo al Generale Rovelli, Comandante della 7* Divisione, affinché assumendo il comando di tutti gli elementi efficienti colà disio <?ati. procedesse subito a nord per Biciniceo e Lavariano ed attaccasse risolutamente su Pozzuolo del Friuli in fianco il nemico che avanzava da Campofonnido verso Codroipo. Illustravo verbalmente al detto ufficiale, che se ne mostrò convinto, della necessità di porre un argine all'avanzata nemica; soggiungendo che la Divisione di Cavalleria avrebbe da me avuto ordine di coadiuvare l'azione della 7a Divisione.
La memoria prosegue ricordando gli attacchi delle avanguardie austro* tedesche; il lancio di manifestini nemici che davano notizie dell'occupazione di Gorizia e di Udine, della cattura di 80.000 prigionieri e di 700 cannoni; i provvedimenti presi per tendere possibile la prosecuzione del movimento, la tristezza di quei giorni, i combattimenti attorno a Codroipo nella giornata del 30:
...per quanto le circostanze eccezionali non avessero consentito tutto il rendimento che io ne speravo, tuttavia il nemico fu ritardato nella sua marcia e fu guadagnato spazio e tempo allo sgombro delle nostre fanterie. Verso le ore 15 cadevano sulla strada cavalli e conducenti colpiti dal fuoco di mitragliatrici operanti dagli abbaini delle case prospicienti sulle vie trasversali; la nostra azione personale per impadronirci di quelle armi era intraciata da sbarramenti sortì nelle vie interposte, nei cortili e nelle scale stesse. Ormai non era più segno di vita nelle colonne; cavalli e conducenti superstiti fuggivano, crepitava d'ogni parte la fucilata. Erano le 15,45 qUando risolsi di portarmi ai ponti (dei quali ignoravo la distruzione), ma allo sbocco ovest di Codroipo fui accolto da fuoco di mitragliatrici nemiche. Ripiegavo verso l'interno mi portavo ancora al Comando di Presidio per segnalare la situazione, quando nella cabina mi cadeva addosso il telefono scardinato dal muro da colpi di fucile sparati dalla rasa di fronte. Ridisceso nella via ero informato dal Comando del 24 Corpo che reparti nemici con autoblinde erano pervenuti a Flambro e Tolmas-son; che la Brigata là verno aveva dovuto ripiegare; che le truppe del 25 Corpo d'Armata avevano sulla nostra destra sgombrato la linea che dal mattino occupavano da Lestizza al mare. Pensai giunta l'ora di assicurarmi dell'occupazione della linea difensiva Camino-Gorizza-Son Martino e mi avviai per uscire verso sud, a piedi portando con noi le carte d'ufficio. Fu una penosa trasversata cercando a ridosso dei muri e poscia a sbalzi attraverso filari di viti e fossi pieni d'acqua scampo al tiro nemico che d'ogni porte, dalle caso di Codroipo e dagli argini del fiume era diretta contro di noi; Un solo di noi fu catturato ed un ferito avemmo fra gli addetti al Comando e lo portammo con noi fino al cimitero sulla strada, dove per somma ventura incontrammo un'autovettura condotta da un ardito che cercava scampo verso sud. Vi salimmo in tredici; dovemmo rimuovere due barricate di travi o carreggio là già eretti da qualche emissario nemico, ma sottraendoli finalmente al pericolo immanente. Dopo breve sosta a San Martino si perveniva olle 17,30 quando imbruniva a Vanno dove cedevo la mia autovettura al Generale Squillnce a ciò potesse assicurarsi