Rassegna storica del Risorgimento
BIBLIOTECA DEL SENATO PERIODICI; PERIODICI INDICI
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1968
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Libri e periodici
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Rossi di Santa Rosa possono essere ancoro oggi motivo dì divergenti opinioni, lui-mviu, gli anni sfottutiti della politica: ecclesiastica subalpina, dalla missione Rosmini alla missione Balbo, ai tentativi del Si ceardi e di monsignor Cliarvuz: dalle leggi sic* cardionc al ritorno e al primo arresto dell'arcivescovo; dalla morte del Santa Rosa al secondo arresto del Fransoni; dalla missione Pinelii alla condanna del presule, sono rievocati e inquadrati con mano sicura, con sapiente utilizzazione documentaria.
EMILIO COSTA
ISABELLA ZANNI ROSIELLO, L'unificazione politica e amministrativa nelle Provincie deWEmiUa* 1859-60 (Ricerche sull'Italia moderna, 5); Milano, Ginffrè, 1965, in 8, pp. VHI-276. L. 2.200.
Questo lavoro della Zanni Rosiello, meditato, denso di problemi nuovi e ricco di prospettive è basato su una vasta esplorazione di fonti documentarie svolta presso gli Archivi di Stato di Bologna, Massa, Modena, Parma, Reggio Emilia Torino, presso l'Archivio Centrale dello Stato in Roma, l'Archivio Storico del Ministero degli Esteri, e presso numerosi musei e biblioteche. Il vasto materiale archivistico raccolto è stato utilizzato con puntuale attenzione, secondo l'impostazione più recente della metodologia storiografico, che nel dopoguerra si è occupata in questo campo di studi utilissimi, i quali recano un contributo fondamentale alla conoscenza dell'Italia moderna. L'Autrice ha dato sicure prove del suo impegno in altri lavori di storia politico-amministrativa icfr. / moderati, emiliani e ì problemi legislativi e amministrativi delle Provincie dell'Emilia dopo l'annessione, in Rassegna storica toscana, a. XI (1964), e Sull'unificazione amministrativa. A proposito di alcuni studi recenti, in Rassegna degli Archivi di Stato, a. XXV (1965), pp. 83-106). Lo studio, condotto assiduamente sulle fonti, si armonizza, nella sintesi culturale della Zanni Rosiello, con la conoscenza del problema politico-amministrativo, seguito attraverso il dibattito recente delle diverse impostazioni metodologiche di ricerca. In questi ultimi anni Alberto Caracciolo, Carlo Gbisalberti, Adriana Petrocchi, Guido Astuti, Ernesto Ragionieri, Robert G. Fried, Gianfranco Miglio, Alberto Aquarone, Claudio Pavone, e più recentemente Nicola Raponi col suo importante studio su politica e amministrazione in Lombardia agli esordi dell'Unità, hanno recato contributi fondamentali di ricerca e di risultanti storiografiche in questo importante filone della storia risorgimentale.
La Zanni Rosiello prende le mosse da un puntuale studio sul movimento moderato emiliano prima dei mutamenti istituzionali, nel quale discerne con chiarezza interpretativa le componenti culturali e i fondamenti del pensiero politico di quel gruppo. I moderati furono i principali protagonisti degli avvenimenti del 1859-1860 in Emilia e nell'Italia centrale. Le forze moderate riflettevano gli interessi dei ceti agrari nobili e borghesi che avevano conquistato poteri economico-politici. Essi [ormarono nn compatto blocco politico-culturale e seppero far prevalere il proprio programma, anche perché nelle province emiliane non era possibile attuarne uno diverso (iniziativa democratica).
Dal 1857 la Società Nazionale aveva fatto prevalere le sue formulazioni programmatiche e aveva saputo assorbire le migliori energie democratico-mazziniane; i gruppi moderati delle Legazioni, già dal 1856-1857, avevano stretto rapporti con quelli piemontesi. Gli anni 1857-1859 furono importanti per il moderatismo romagnolo, durante i quali venne meno lo fiducia nel riformismo di Pio IX, e gli intenti politici dell'ambito moderato si diressero verso uno scopo specifico (il dialogo col Piemonte aveva uno funzione costruttiva) e seppero assorbire e utilizzare le più efficaci e rappresentative forze mazziniane, le quali furono amalgamate e rese operanti secando gli orientamenti programmatici del liberalismo subalpino. Non essendo stalo possibile presentare la questione delle Romagna in sede internazionale, esBl elaborarono nuovi progetti; fu Mingiteli!, sollecitalo dal Pasolini e con lo collaborazione di Cerio Bevilacqua, a fissare le linee programmatiche, sulle quali fondare le richieste al governo romano.