Rassegna storica del Risorgimento
BIBLIOTECA DEL SENATO PERIODICI; PERIODICI INDICI
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Libri e periodici
per giovanile unilaterale fervore, non finisce di persuadere. Gioverà, comunque, lo leggeremo ancora: e più volentieri l'avremmo letto fin d'ora senza la massa grandissima, e talora ostinata a storpiare nomi notissimi, degli errori tipografici.
RAFFAELE COLAMETBA
ELENA SA MESI, Giuseppe Zanardellì dalla giovinezza alla maturità (con documenti inediti) i Brescia, Ateneo di Brescia, 1967, in 8, pp. 195. S.p.
À pochi mesi dall'apparizione della voluminosa monografìa del Vallauri sostanzialmente centrata sulla tempestosa e significativa permanenza di Zanardellì al potere nel primo biennio di governo della Sinistra eccoci a discorrere nuovamente dello statista bresciano a proposito di un lavoro della Sanesi a cui l'A. aveva efficacemente proemiato con una serie dì studi biografici ed ambientali al centro dei quali era stato con vigore il decennio di preparazione, connesso, integrato, diremo meglio, con l'atmosfera universitaria e liberale di Pavia, a determinare e quasi ad imporre quel binomio ZanardeDi-Cairoli che l'A. espressamente assume come chiave interpretativa a proposito del deputato d'Iseo: chiave che sintomaticamente (ed anche ovviamente) si arrugginisce e vien meno con la scomparsa del Cairoli, evento che purtroppo si verifica al culmine di una delle più discusse e discutibili esperienze governative dello Zanardellì, la collaborazione col Grispì dei primi due ministeri nel delicatissimo ufficio di guardasigilli.
Giampiero Carocci si era deliberatamente (ed anche per difficoltà obiettive oggi fortunatamente superate) astenuto da un'indagine archivistica particolareggiata nelle biblioteche lombarde, allo scopo d'illuminare quell'alternativa liberale e qua e là democratica che accompagna come un'ombra gli esordi e lo svolgimento del trasformismo. Lavori come quelli di Vallami e della Sanesi giovano oggi a chiarire e documentare quella alternativa, rendendo perciò indirettamente più vivo il desiderio di un analogo lavoro a proposito dei leaders meridionali e soprattutto della risentita evoluzione democratica del monarchico e lealista Baccarini fino alle soglie del socialismo. Alternativa lombarda, giova specificare: il che da un lato allarga l'orizzonte a gruppi consistenti del radicalismo cittadino, Bertani, Cavallotti, Mussi, che dopo la riforma elettorale diventano addirittura egemoni, dall'altro lo circoscrive e sostanzialmente lo riduce in termini seziomilistici, che non sempre si riescono a trascendere, come nell'occasione della caduta del terzo ministero Depreda, nel luglio 1879, sulla contestata abolizione del secondo parlamento del macinato; e ciò quantunque importanti documenti pubblicati dalla Sanesi fissino l'argomento del contendere piuttosto sulla querelle liberale anti-autoritaria ed anti-poli ziesca che accompagna e segue rat-tentato Passanante anziché sugli aspetti tecnici dèi macinato: ma la sensazione dei contemporanei (ne faccia fede il ben diverso atteggiamento di Bertoni li in difesa della libertà in pericolo zanardelliana, qui del < Sisto V a rovescio rappresentato nobilmente da Depreda), non fu affatto questa.
Onesto, lucido, corretto, perfettamente proporzionato tra propositi e risultati fin nella sorvegliatezza dello stile e nella temperanza dei giudizi, il lavoro della Sanesi si prefigge, come si è detto, un obiettivo limitalo nel tempo, il che significa, ovviamente, anche nel risultato critico complessivo, una volta che all'analisi della persona-liti zanardelliana si sottraggono non solo il ministero, ma la collaborazione con Di Budini sino ai fatti di Milano del maggio 1898 e quella già accennata con Crispi, particolarmente delicata per la chiara impostazione autoritaria conferita da quest'ultimo ai suoi criteri di governo, con riflessi di ordine politico (legge sul giuramento dei deputati, affare Costa, sindaci repubblicani ecc.) che venivano a coinvolgere il guardasigilli ben al di là delle sue benemerite cure per l'elaborazione del nuovo codice penale. Più persuasiva la connessione istituita dall'A. tra la precedente permanenza del Nostro a palazzo Firenze, malgrado il dissenso rilevantissimo con Deprctis nel campo della politica interna, qui documentato ad abundantiam, e l'attuazione della riforma elettorale.