Rassegna storica del Risorgimento

BIBLIOTECA DEL SENATO PERIODICI; PERIODICI INDICI
anno <1968>   pagina <636>
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Libri e periadici
sviluppo di un mercato del credito nella prospettiva di una possibile evoluzione del­l'agricoltura siciliana all'interno di quel dibattilo sul problema, storico del Mezzo* giorno, ohe vede ancora ine lesi contrapporsi: quella die qui abbiamo espresso con le parole di Cattaneo e l'altra, d'origine gramsciana, ebe vede nella questione meri­dionale l'indice evidente di una non risolta rivoluzione contadina.
Senza entrare nel merito di un problema che il saggio del Lo Giudice peraltro non affronta esplicitamente, il riconoscimento delle difficoltà incontrate dal Banco di Sicilia nella sua azione creditizia e l'incapacità di questa azione di dare un rapido e decisivo contributo allo sviluppo del regime fondiario e agrario dell'isola, confermano l'insufficienza di un intervento meramente creditizio per risollevare una situazione di crisi e decadimento, e lo stésso Lo Giudice riconosce implicitamente questo fatto là dove denuncia la lentezza e il ritardo con cui le classi dirigenti del Regno presero coscienza delle vere condizioni dell'agricoltura siciliana.
Questa situazione che l'autore, attraverso la ricognizione, di un'ampia letteratura già nota agli studiosi, descrive come estremamente deficitaria, rende l'azione del Banco di Sicilia, dapprima nel settore del credito fondiario, poi anche del credito agrario, assai frammentaria, e sottoposta a tutti i contraccolpi prodotti dall'evoluzione della situazione economica nazionale.
L'estrema difficoltà del Banco di venire a contatto con la massa dei medi e pic­coli contadini per ragioni economiche, ma anche per la difficoltà di decentrare il servizio i continui carichi che le crisi economiche e gli orientamenti della poli­tica estera italiana fanno pesare sulle campagne, e in particolare, le ripercussioni di ciò sui prezzi dei prodotti agricoli dell'isola, sono tutti elementi che escono da un quadro limitalo all'analisi dell 'organizzazione, della formazione e crescita del mercato creditizio e investono una valutazione dei rapporti sociali, dell'azione svolta da e! et er- minati settori, dei fini che perseguono. Questi aspetti sono scarsamente lumeggiati e mi sembra che l'autore, nel cercare di chiarire l'azione creditizia svolta dal Banco per la qual cosa si serve in maniera troppo esclusiva degli Atti del Consiglio gene­rale del Banco di Sicilia si sia soffermato più sugli aspetti giuridici e organizza­tivi di essa e su una eccessiva elaborazione quantitativa dei dati raccolti, che sul tipo di conseguenze sociali, economiche e politiche che una tale iniziativa creava nelle campagne, tra i possidenti e tra i contadini, o nell'orientare l'iniziativa dei ceti ab­bienti, più in grado di utilizzare questo servizio. Le deficienze della ricerca del Lo Giudice sono quindi riconducibili da un lato alla mancata integrazione del campo specifico dell'indagine l'azione creditizia del Banco nel settore agricolo con i problemi che caratterizzano la realtà deU'agricoltura isolana (persistenza del lati­fondo e di una piccola proprietà che non riesce a migliorare le sue condizioni nep­pure quando, sotto la spinta di fattori politici che sviluppano l'organizzazione delle masse proletarie e contadine, si orienta verso forme cooperative; arretratezza coltu­rale e incapacità del credito, nelle forme tradizionali e in quelle realizzate dal Banco, di operare un miglioramento sostanziale dell'agricoltura); dall'altro lato al mancato chiarimento di alcuni interrogativi che il lettore avrebbe con grande interesse voluto soddisfatti, interrogativi che pongono questioni di un certo rilievo
Mi riferisco per esempio alla questione dell'orientamento dei risparmi che sfug­gono l'impiego nell'agricoltura per cercare altre vie, più lucrose o più sicure; al ruolo svolto dagli istituti di risparmio, statali e non, nel rastrellare e impiegare fuori dell'isola I risparmi dei Siciliani; olle speculazioni, che accompagnano l'evoluzione della banca in Italia e che, negli anni tra il 1870 e il 1890, investono soprattutto il settore edilizio, con largo impiego di capitali forniti in particolare dal credito fondiario.
11 Lo Giudice insiste sul basso numero di operazioni di credito fondiario com­piute dal Banco su fondi urbani, ma i dati che fornisce mostrano che la somma del­l'importo delle operazioni, su fondi urbani e misti, tocca spesso punte degne di con­siderazione.
Restano dunque delle questioni da approfondire, dei temi da affrontare; ciò nonostante il saggio del Lo Giudice, per la ricco informazione e l'abbondanza dei