Rassegna storica del Risorgimento
PUBBLICISTICA COSTITUZIONALE REGNO DI SARDEGNA 1848-1853; REGNO
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1969
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TI sistema rappresentativo in Piemonte
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zionalislica nazionale stava muovendo i suoi primi passi, veniva a significare non già l'apertura di un ciclo nella riflessione sullo Stato e sulle istituzioni pubbliche subalpine, ma un momento di questa riflessione.1}
Che il testo pubblicato corrispondesse o meno* alla stesura considerata definitiva dal suo aulore o che, rappresentando solo una tappa nella progressiva maturazione delle idee del Balbo, fosse da questi destinato ad un'ulteriore elaborazione, è un problema che riguarda la biografia dello storico e del politico subalpino. Più interessante è, invece, sul concreto terreno della diffusione delle idee, segnalare la grande importanza e la fortuna dello scritto che veniva ad inserirsi autorevolmente, per il contenuto, per il rigore della formulazione e per lo stesso titolo, in quella pubblicistica politica rappresentante per certi aspetti la coscienza riflessa delle istituzioni pubbliche della età statutaria. Ed è proprio nello scritto del Balbo che si ha quell'ulteriore prova del collegamento tra sistema rappresentativo e legge elettorale che costituiva uno degli aspetti essenziali del costituzionalismo dei moderati e, al tempo stesso, la più tangibile testimonianza della loro aderenza alla realtà.2)
Con le vicende quarantottesche la pubblicistica costituzionale, incerta nei suoi orizzonti e spesso fumosa, aveva lasciato il campo alla più seria meditazione sulla concreta realtà statutaria alimentando quella riflessione sulla struttura politica dello Stato subalpino che doveva necessariamente costituire la premessa di ogni discorso in materia di diritto costituzionale. Già il Rossi aveva dato estrema concretezza alla pubblicistica italiana quando aveva ancorato, col suo Cours professato all'indomani dell'ascesa al potere della monarchia di luglio, la speculazione giuridica alla realtà istituzionale rappresentata in quel momento dall'ordinamento posto in essere dalla Carta francese del 1830. E se nel periodo che va dal fallimento delle rivoluzioni del 1831 al 1848, l'Italia non seppe esprimere che una progettistica costituzionale del tutto contrapposta alle forme istituzionali delle monarchie consultive della seconda fase della Restaurazione, senza che maturasse una riflessione teorica sui problemi dello Stato e del diritto pubblico ancorata ad un'esperienza positiva, ciò fu dovuto appunto al divario esistente tra idealità e strutture normative, divario composto solo dopo la promulgazione dello Statuto albertino. 8)
1) C. BALBO, Della monarchia rappresentativa in Italia: saggi polìtici. Detta politica nella presente civiltà: abbozzi, Firenze, 1857. Sol pensièro costituzionale del Balbo gli studi sono assai scarsi. Cfr. L, SAI.VATOHELM, Il pensiero politico italiana dal 1700 al 1870, Torino, II etL 194J* p. 268 e segg.; N> 'VAutar, Gasare Balbo, Pagine sparsa precedute da un saggio, Milano, I960: più ampie indicazioni in E. PASSERIN 1.VENTÈVES, Balbo Cesare, in Dizionario Biografico degli Italiani, voi, V, p. 395 e segg.
-) C. BALBO, Della monarchia rappresentativa, eit p. 266 e segg.
a) Sulle strutture politiche italiane alle Restaurazione, cfr. -il- mìo scritto Dalla monarchia amministrativa alia monarchia consultiva, in Contributi alla storia della amministrazioni preunitarie, Milano, 1963, p. 163 e segg.