Rassegna storica del Risorgimento

PUBBLICISTICA COSTITUZIONALE REGNO DI SARDEGNA 1848-1853; REGNO
anno <1969>   pagina <9>
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Il sistema rappresentativo in Piemonte 9
tivo che detta norme dì ordine generale a lutti i pubblici poteri, mantiene con la legislazione l'unità tra questi, vigila sull'andamento dell'esecutivo e, nelle monarchie rappresentative, ove viene esercitato insieme dal mo­narca e dalle Camere, costituisce per mezzo di queste un efficace mezzo di controllo sull'intera attività dello Stato.
Come organo di controllo, il Parlamento ha un'importanza essenziale a tutela e nell'interesse della pubblica opinione. È forse questa, per il Bon-compagni, ima delle più elevate funzioni delle Camere elettive: Se una tale facoltà fosse loro disdetta, lo spirito che dettò le leggi non darebbe vita a tutti gli atti che si compiono nell'interesse comune, le leggi stesse non sarebbero nulla più. che lettera morta, o che l'espressione di un pensiero, il quale rimarrebbe ineseguito . Supremazia, pertanto, di un legislativo a base rappresentativa esercitato negli ordinamenti costituzionali moderni insieme dalla Corona, personificazione della tradizionale potestà ereditaria, e dalle Camere, costituenti la podestà elettiva. Ma la realtà delle istitu­zioni parlamentari proprie del bicameralismo, derogando, come frequen­temente accadeva, parzialmente al principio della elettività delle due assem­blee, pone anche in Piemonte il problema della giustificazione di un Se­nato non elettivo, ma di nomina regia destinato ad essere composto da coloro che ce per fama d'ingegno, per cariche sostenute, per ricchezze pos­sedute tengono luogo più cospicuo nel consorzio civile . In questa situa­zione, che il Cavour favorevole all'introduzione di un sistema elettivo anche per il Senato non condivideva, principale caratteristica del Senato e, quindi, sua regola di condotta, deve essere l'assoluta indipendenza sia dalla volontà del principe sia dagli umori popolari riflessi nella Camera elettiva onde, superiore ai contrasti, possa frammettersi fra gli uni e l'altro ed impedire che nascano violente collisioni . Il carattere moderatore del Senato emerge soprattutto nelle possibilità di una sua azione di con­servazione della legalità e della stabilità: Allorquando i deputati del popolo trascorrano a partiti troppo avventati, la resistenza di questo con­sesso impedisce i danni che ne avverrebbero, toglie che il principe non si commetta con resistere al voto pubblico, apre all'opinione comune la via di ricredersi con lasciarle tempo a più maturo riflettere.2) Il moderatismo del Boncompagni appare a questo punto in tutta evidenza: nel riaffermare rutilila dei Senati non elettivi, che " furono stabiliti ogni volta ohe gli spiriti, più liberi dalle passioni e dalle preoccupazoni, ebbero agio a pon­derare le condizioni da cui dipendono e la libertà civile e i diritti umani ", si allinea sulle posizioni di quei costituzionalisti liberali che tendono, a
i) C. BONCOMPAGNI, Detta monarchia rappresentativa, oit, pp. 21-22.
2) C. BONCOMPACNI, Detta monarchia rappresentativa, cit. p. 32. Sol pannerò del Cavour riguardo al Senato elettivo, cfr. La riforma del Senato, in II Risorgimento, 27 maggio 1848, u. 130, in Gli scritti, cit., p. 89 e aegg.