Rassegna storica del Risorgimento

PUBBLICISTICA COSTITUZIONALE REGNO DI SARDEGNA 1848-1853; REGNO
anno <1969>   pagina <24>
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Carlo Ghisalberti
qui si difendono, qui si feriscono e si uccidono i ministeri i? rinascono altri via via . S Nd Parlamento l'opposizione doveva esercitare il ruolo fonda­mentale di controllo sull'attività legislativa del governo tendendo a dive­nire essa stessa maggioranza attraverso il rigetto dei provvedimenti gover­nativi inidonei e la conseguente decisione di un'eventuale questione mi­nisteriale, la questione dell'essere o non essere del ministero sulla base della antica prassi parlamentare britannica.2' A giudizio del Balbo, però, solo un perfetto bipartitismo avrebbe potuto garantire il funzionamento del sistema rappresentativo nel ricambio delle parti politiche e nel cor­retto rapporto tra maggioranza ed opposizione in parlamento. Se altre parti politiche si fossero aggiunte a quelle dei conservatori e dei progressisti, tradizionalmente destinate ad essere presenti in ogni assemblea, le conse­guenze sarebbero state estremamente dannose per il sistema, costretto a subire il trasformismo degli nomini, Fin disciplina dei gruppi e gli eccessi delle fazioni.s) In questo il Balbo, ancorché per certi aspetti profetico, ap­pariva lontano dalla realtà costituzionale italiana ove il bipartitismo, per­fetto od imperfetto, non avrebbe mai potuto funzionare per le diverse condizioni della società e della classe politica che ne era l'espressione.
Ma quelle Camere nelle quali avvenivano gli incontri e gli scontri tra più parti politiche dovevano pur sempre essere dotate di regolamenti interni onde più efficiente e proficuo si rivelasse il loro lavoro. Era stato, peraltro lo stesso Balbo, da presidente del Consiglio del 1848, a racco­gliere un suggerimento del Cavour ed a far compilare un regolamento per la Camera dei Deputati ed uno per il Senato ricalcandoli sul testo francese del 1839, in applicazione dell'articolo 61 dello Statuto che riconosceva alle Camere un'autonoma potestà regolamentare. *) Non può destare, quindi, sorpresa se un lungo capitolo dello scritto Della Monarchia rappresentativa era dedicato al tema dei regolamenti parlamentari, mentre un altro affron­tava quello dell'eloquenza parlamentare. Ciò che colpiva era, invece, il fatto che, malgrado l'adozione propugnata dallo stesso autore poco tempo prima di regolamenti di modello francese, le pagine citate contenessero, sulla scia dei giudìzi di Erskinc May e di Geremia Bentham, l'apologia
1) C. BALBO, Della monarchia rappresentativa* eit., p. 308.
2) C. BALBO, Della monarchia rappresentativa, cit., p. 221. È interessante notare come il Dizionario politico, cit., p. 335, v. Gabinetto, affermi : Questione di Gabinetto ehiamavasl una questione politica recata dinanzi alle Camere, dalla quale dipendeva lo stare o il cadere del Ministero, dizione adottata nelle monarchie costituzionali d'Italia .
a) C, BALBO* Della monarchia rappresentativa, cit., p. 300,
*) P. UNGASI, I precedenti starici del diritto parlamentare vigente in Italia, in II Regolamento detta Camera dei Deputati, Storia, istituto, procedura, Roma, 1968, p. 63 e segg.; R. ASTBALM-F. COSENTINO, / nuovi regolamenti del Parlamento italiano: storia, esposizione, raffronti, interpretazioni, Roma, 1950, p. 15 e aegg.