Rassegna storica del Risorgimento

BENEDETTO XIV PAPA (PROSPERO LAMBERTINI); CHIESA ANCONA 1723-17
anno <1969>   pagina <29>
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fi corei. Prospero Lambert-ini ad Ancona 29
autorità rivolgendo la Bua minaccia a certa gretta figura di lavoratore della terra, abituato a rattristarsi per la morte dei suoi bovini *) quanto e più che per la malattia di un figlio e pronto, il giorno del raccolto, a disertare Gesù per le spighe.
Ma il Lambertini non risparmiava nemmeno il clero in quel suo foglio, con un senso rigoroso della gerarchia, di deciso sapore tridentino, che si espri­meva in un energico richiamo ai sacerdoti a celebrare le messe senza la minima inadempienza e senza alcuna ricerca di giustificazioni, pena la sospensione a divinis, nel clima di un preciso dispositivo di sorveglianza.
Ancora in tema di educazione cristiana, nella Notificazione il Lambertini imponeva come un dovere quello di rompere ogni strada a chi pretende sfug­gire al catechismo sedi provvedere radicalmente all'ignoranza di coloro che a tempo debito o non hanno imparata la dottrina cristiana, o, avendola impa­rata, ne hanno miserabilmente perduta la memoria . Con una battuta dunque il porporato stigmatizzava lo smarrimento della buona dottrina e affermava in­sieme la preoccupazione di farla riguadagnare e di diradare con la sua luce le tenebre che rendono misera la vita umana: e quella parola ai nostri occhi basta a sostituire al tratto arguto e amabile con cui un facile gusto letterario e sce­nico 3) ha rappresentato, soprattutto per il periodo bolognese, il personaggio, mia nota di acquistata fermezza e di maturata autorità, che ancor più, tuttavia, si fa evidente nel tassativo ordine diretto ai canonici di S. Maria della Piazza, col quale il Lambertini concludeva la Notificazione.
Tale ordine non era più che un memento nemmeno troppo sorprendente poi per un vescovo promotore della fede ai quattro signori canonici di sorvegliare a vicenda i sacerdoti diocesani nella esecuzione di tutto ciò che era in loro dovere in materia di educazione catechistica. Si direbbe anche l'attri­buzione di un onore ai preti di S. Maria della Piazza, se non seguisse un'altra Notificazione, del 30 gennaio 1730,8) in cui il Lambertini prendeva di nuovo a bersagliare gli stessi canonici, e questa volta con Tarma dell'ironia.
È vero che egli aveva ottenuto, diremmo voluto, dalla Congregazione par­ticolare del Concìlio, di cui era anche segretario e longa manus, in quel tempo, l'esenzione dalFnffiziatura giornaliera ed il solo obbligo a quella festiva, ma è pur vero che egli voleva che quei sacerdoti badassero concretamente e in modo completo, nel tempo libero, a frequentare le parrocchie per la vigilanza sul­l'insegnamento della dottrina cristiana. Non basta questo il pensiero del Lambertini il semplice accesso ed immediato recesso dalle parrocchie [...], vogliamo e comandiamo che non solo vadano alle parrocchie [e] veggano se in esse si fa la dottrina cristiana, ma assistano alla medesima sino al fine e non isdegnino *) di dar la loro mano adiutrice al curato in un'opera così santa e quando ciò loro sembrasse troppo gravoso, o non facessero quanto presente-, mente loro ricordiamo, non lasceremo di dichiarare che non è adempiuta la
1) Memorabili talune epidemie di bestiame nel '700 nel territorio pontificio e particolarmente lungo la fascia costiero da Ancona al Po, tutte attribuite con estrema monotonia a contagio proveniente dalla Dalmazia, terra di grande esportazione del bestiame.
2) Alludiamo soprattutto ul noto lavoro del Testoni.
8) É riportata, anch'essa, in Synodm onconitona Ì...Ì con firmata et aucta ab Emo [] Mossaci E**!, citi nelT/tppeftdù; ad Synodum, precisamente Ad Decretimi IXJ> (De Christiana doctrinu), p. 27.
4) La sottolineatura è nostra