Rassegna storica del Risorgimento

BENEDETTO XIV PAPA (PROSPERO LAMBERTINI); CHIESA ANCONA 1723-17
anno <1969>   pagina <31>
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// card, Prospero Lambertini ad Ancona 31
se così è possibile chiamarlo, era certamente percepito nei membri della Col­legiata dal prelato bolognese. Tatto sommato però, ad onta dell'ironica solen­nità che vi si diffonde il testo della Notificazione del 30 gennaio 1730 ai cano­nici non riesce ad essere troppo greve e questo ha una sua importanza poiché rivela pure, da una così remota e disparata occasione, la ricchezza di una parola anticipatamente correttiva e senatrice, quella che si chiede* nel mondo eristiano, ad un sereno canonista e buon pastore insieme.
Un altro documento segnalabile, sempre inserito nel Sinodo del Masse!, *) ma anche riportato nel Sinodo del vescovo Nicolò Mancinforte,2) è un Editto del 1731,3) cioè dell'ultimo anno della permanenza del Lambertini ad Ancona, un provvedimento riguardante le feste, con il quale egli intendeva portare a severità di condotta il popolo dei fedeli durante le feste.
Non balli, non clamori, non vendita di vino, non la minima opera ser­vile né giochi popolari: questo il richiamo centrale del foglio. Soltanto dun­que un atteggiamento consono alla circostanza dei divini uffizi. Parrebbe che il Lambertini non volesse consentire nemmeno a quella letizia interiore che deve sottolineare, tra i credenti, l'avvento della domenica e delle ricorrenze sacre. Per un attimo il pensiero è disposto a cogliere nelle righe del testo un rinvio a note caratterizzazioni letterarie di modi progiansenistici come l'intimo rigore morale, l'intenso pensamento dei rito religioso. Ma il testo si piega a termini esteriori, a severe prospettive di sanzioni pecuniarie e carcerarie contro i perturbatori del raccoglimento domenicale, contro chiunque intendesse la festa come un'occasione di svago proprio, fuori della chiesa 4>; a minacce di pene, com-minabili a seguito dell'ordinario procedimento per Inquisitwnem et ex officio e con l' assertiva dell'accusatore ed esame d'un solo testimonio: talché si attenua la possibilità di un discorso intorno all'esistenza di un'interiore intran* sigenza, e torna piuttosto in campo la semplice questione di colpire gli assenti dai doveri religiosi.
Meglio si configurano il senso pratico e l'autorità del Lambertini verso la comunità: appare già chiaro che egli sapeva sferzarla nello stesso tempo in cai tentava di sollevarla da spese pubbliche e di imporle apprezzabili risparmi di consumi. In tale ordine di idee va ricordata la sua Notificazione del 30 gen­naio 1730 sulla riduzione da lui ottenuta da parte del papa delle solennità e
vole somma che la tassa, apparentemente insignificante, avrebbe staccato dall'intero ricavato, ammessa soltanto l'introduzione dal Ferrarese, dal Bolognese e dalla Ro­magna di circa 2.000.000 di libbre di canapa, qualcosa come 6000 colli (vin b. 1813, cit. il Promemoria del 6 settembre 1785 dei Deputati ai negozi).
i) È precisamente in Appendix ad Synodum: Ad decretimi XV (De festis diebus), p, 62.
2) V. Dioecesana Synodus ab lll.mo et Rev.mo Domino D. ?iicolao Mancinforte fwJ Anconitano et Bumanatensi episcopo [...1 celebrata in cathcdrali ecclesia [,..] diebus IX, X, XI septembris, MDCCLVI, Anconae [-.-]. Appendix ad Synodum, Ad caput IV (De Indulgentm, jejuniiis, et diebus festis), p. 12 sgg.
8) Esattamente del 15 gennaio 173,1.
4) È probabile che in taluni ambienti religiosi marchigiani, legati al ricordo del­l'urbinate Clemente XI, fosse tuttora presente il severo pensiero di lui espresso nella Lettera circolare [~.l sopra Ut venerazione e rispetto dovuto alte chiese, del 30 luglio 1701, e ripreso più tordi nell' Appendix ad Consti tutiones synodales della Dioece-sana synodus canterinensis ab Hl.nw [...] Nicolao de comitihus Mattai, Archiepiscopo .] Inibita diebus ir ÌQ, 17 augusti anno lB8t Camerino, 1835.