Rassegna storica del Risorgimento

BENEDETTO XIV PAPA (PROSPERO LAMBERTINI); CHIESA ANCONA 1723-17
anno <1969>   pagina <33>
immagine non disponibile

Il card. Prospero Lambertìni ad Ancona 33
montano anzitutto della capacità dei collaboratori più. stretti del Lambertìni in modo spiccato del canonico Lodovico Senili, patrizio anconitano, proto* notaro e provicario della Curia l) spesso lasciati a se stessi per le assenze del vescovo dovute alle sue cariche, non tutte decorative.2)
Necessariamente egli doveva contare su un vicario generale e su un provi" cario di prim'ordine, su tutto un personale di Curia pienamente idoneo ai suoi compiti, ma specialmente fidato, e il Lamhertini seppe sempre l'importanza di validi collaboratori in una Diocesi, tanto che anche più tardi ne scrisse con efficace senso di esperienza, come ci riferisce nel suo studio la Morelli. 3) E non esitiamo a definire tipiche creature lambertiniane i sottoposti dell'eminente personaggio, sensibili ai desideri di lui, capaci di assecondare le idee per grado di preparazione in tutti i campi attinenti alla vita ecclesiastica.
Entrava nell'eletta schiera il canonico Innocenzo Storani arcidiacono della cattedrale, che ebbe amichevole corrispondenza col Lambertìni per molti anni,4) il quale non solo per tale particolare ci ricorda, in questa sede, le qualità al* trove apprezzate del canonico Peggi. Uomo di alta delicatezza, di notevole mora­lità, a contatto con gli ambienti mercantili più. operosi per mezzo dei propri parenti tutti d'origine ragusea,5) fortemente impegnati nell'attività commer­ciale della piazza, presi sempre, ma massimamente nel tardo '700 e nel Risor­gimento, nell'ambizione di innobilirsi con qualche titolo fl) lo Storani costituì, col Senili, l'elemento locale più vivo del clero e più partecipe della nuova forma mentis accennata dal vescovo bolognese nell'impostazione di taluni pro­blemi.
La Curia di Ancona di quel tempo ci appare come una piccola Córte di personaggi ben scelti, aristocratici o aristocratizzanti, e non siamo disposti ad accettare l'idea del Raybaud che il Lambertìni vivesse ad Ancona nella coni-
1) Ludovico Senili fu una figura attivissima della Curia anconitana negli anni 1727 sgg. Protonoturo apostolico, buon teologo, fu impiegato dal Lambertìni come provicario al fianco del Millo, suo vicario generale. Di famìglia nobile, ripetiamo, fu utilizzato con acume dal Lambertìni perché fosse un tramite con l'aristocrazia locale, non sempre tranquilla e spesso bisognosa dell'arbitrato del Lambertìni per invecchiate dissensioni (A. PERÙZZ La Chiesa anconitana [...], parte L Ancona, 1845, p. 125 sgg.), ma soprattutto per hi conoscenza che il Senili aveva dei vari inte­ressi della Diocesi e della piazza.
Il vescovo Bartolomeo Massei lo scelse come suo vicario generale. Infatti il nome del Senili figura spesso nei protocolli citati e in atti dei notai dei tempo come rappresentante per gli affari della Curia.
2) n Lambertìni era in quel tempo Assistente della Congregazione degli Inter-preti, del Concilio di Trento, Promotore della fede, come già sì disse, Consultore della suprema universale Inquisizione romana, Dottore provicario generale e giudice nel tribunale della S. Penitenzieria, e già vedemmo l'impegnativa parte di luì nella Congregazione del Concilio.
8) Ved. MODELLI, op. àUi p. 19.
*) Ved. Lettere di Benedetto XIV all'arcidiacono Innocenzo Storani di Ancona a cura di M. MAHONI, Foligno, 1885.
8) Ved. A. CARACCIOLO, Le port frane d'Ancóne. Croissance et impasse d'un milieu marchand au XVIH siede, Paris, 1965, passim.
e) Ved. W. ANGELINI, Vicende della pesca e dell'ambiente mercantile nel Sette­cento anconitano, in Quaderni storici delle Marche, n. 7 (dicembre 1967), p. 03, e M. N.'.Ì?,LS.VV<. Ancona attraverso i secoli, Città di Castello, I960; voi. IO, passim*