Rassegna storica del Risorgimento
BENEDETTO XIV PAPA (PROSPERO LAMBERTINI); CHIESA ANCONA 1723-17
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1969
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pagina
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35
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II card. Prospero Lambertini ad Ancona 35
L'iniziativa anconitana di Egano Lambertini è interessante anche perché sembra compensare, se pure in parte, il pronunciato antinepotismo politico del Lambertini, un eccesso che spiacque al Muratori, come ha rammentato la Morelli. *) Infatti è certa la copertura morale esercitata dallo zio nei confronti del nipote anche in tale occasione.
Per inciso diremo di aver sempre nutrito qualche dubbio sulluntinepotismo del Lambertini, pensando soprattutto che egli non se la sentisse di compromettersi introducendo nella vita pubblica con incarichi impegnativi le mezze figure dei suoi parenti in particolare del nipote Egano,2) che gli fu tuttavia molto vicino e che ci appare un mediocre, senza stile e mordente, da certa debolezza dimostrata nel mondo bolognese, dove sarebbe stata necessaria un'altra condotta,8) e ancora da un confuso comportamento verso le autorità ferraresi.4) Probabilmente la polemica del Lambertini contro il nepotismo sarebbe stata meno aspra e più sincera se il suo casato avesse potuto esprimere personalità capaci e intraprendenti, magari nel raggiro e in traffici spericolati, come, nell'ultimo quarto del secolo, Luigi Braschi, il nipote di Pio VI. E ci conforta l'osservazione del Venturi sulla pochezza materiale e intellettuale delle famiglie di provincia che diedero i loro rampolli al soglio di Pietro dopo il pontificato di Clemente XII.5)
Un altro testo del Lambertini di rimarchevole importanza, uno degli ultimi del periodo anconitano infatti porta la data dell'I aprile 1731 cioè della vigilia della nomina a Bologna è il fascicolo di Riforma e capitoli per il buon regolamento del Sagro Monte di Pietà dell'IlLma Comunità di Ancona fatto e pubblicato in atto di Sagra visita delFE.mo e R.mo sig. cardinale Lambertini vescovo.6)
Esso nasce da una relazione sullo stato del Monte di Pietà, di redigere la quale il Lambertini aveva incaricato i depositari e i montisti.T) Il Lambertini
Ruffo, il conte Diego Ruffo, si diede a intrigare per la ricerca di cariche e di buoni affari, col risultato di una ben scarsa reputazione.
*) Ved. MORELLI, op. cit., p. 7.
2) Della propria famiglia, dei nipoti e pronipoti, il Lambertini ebbe sempre un piuttosto tiepido concetto, ed è eloquente al riguardo la pagina della Morelli (ved. MORELLI, op. cit., pp. 7-8).
s) Ved. T. VALENTI, Lambertini umoristico, Roma, 1938, p. 165.
*) Dopo una prova di riguardo, non sgradita all'ambiente ferrarese a causa delle difficoltà delle finanze cittadine, consistente nel deposito di 20.000 scudi effettuato nel 1755 da Egano Lambertini nel Monte di Pietà di Ferrara (ved. Memorie o sia Diario delle cose di Ferrara, ms. in B.À.Fe., ci., I, 556, f. 24: 8 marzo 1755), il nobile bolognese promosse contro la Comunità di Ferrara una causa per ottenere l'esenzione da gabelle per le merci di una fiera di Poggio Renatico, sito feudo, per quanto riguardava appaltatori e daziari di Ferrara (ved. in Archi, cornuti, antico di Ferrara presso A.S.Fe., b. 376, ine. 19, anni 1765 agg.): una causa affatto utile, anche se vinta, poiché quella fiera non ebbe ugualmente fortuna e dovette essere sospesa, e assai poco felice di conseguenze giacché servì soltanto a rianimare la vecchia inesauribile contesa fiscale tra la comunità di Bologna e quella di Ferrara.
) Ved. F. VENTURI, Gli anni 'HO del Settecento, in Miscellanea Walter Maturi, Torino, 1966, p. 96.
(i) 6 un fascicolo a stampa, in Sec, XVIII. Beneficenza. Monte di Pietà, b. 1817, in A.CAn. (nella stessa busta esiste la relativa minuta, a mano). Il testo è pure riprodotto nel Synodus del Mnssei, Appendix ad Synodum (De Monte pietatis), p. 156 sgg.
1) Tale relazione non porta dota ma è certamente di qualche tempo prima, crediamo qualche mese, rispetto a Riforma e capitoli CI del Sagro Monte di Pietà [.].