Rassegna storica del Risorgimento

BENEDETTO XIV PAPA (PROSPERO LAMBERTINI); CHIESA ANCONA 1723-17
anno <1969>   pagina <39>
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TI card. Prospero Lamberlim ad Ancona 39
valente, contributo al bilancio generale. Si ripropone il problema della molte* plicità dei compiti svolii dal Monte, cioè tesoreria* in particolare, prestito, ac­cettazione e trasferimento di capitali liquidi, ecc. Ma lo stesso problema spiega l'apparente contraddizione della condotta del Larnbertini, sollecito di incre­mentare il bilancio dell'ente per avere evidentemente maggiori somme desti nabili alla carità nelle grandi occasioni pubbliche e desideroso insieme di ridurre quani'era possibile le condizioni che spingevano il numero troppo notevole dei miseri a ricorrere allo stesso ente per il piccolo prestito dietro garanzia di og­getti, che era l'aspetto più anticamente doloroso della questione.
In effetti da una parte il Monte capitalizzava compiendo vere e proprie operazioni di banca con la raccolta di depositi e con mutui verso il Comune, altri enti e privati ,1' operazioni non sempre specificate e facilmente dissimu­late sotto le consuete voci generali di ogni anno; dall'altra invece imponeva, malgrado la commovente volontà del Larnbertini, pesi giornalieri, e con ciò torniamo ad alludere alla situazione degli ultimi strati sociali, alle loro impro­ficue attività, cioè alla miserevole costante incapacità di acquisto dei salari. E il tiro, per così dire, si allunga e il quadro si (a più duramente realistico solo che si pensi che sulla piazza le dilazioni e il credito concessi nel piccolo commercio ossia nella rete dei minimi affari, anche da parte dei grossi mer­canti ebrei, mantenevano una non manifesta alternativa al prestito ufficiale dei Monti di Pietà, l'unico consentito nella città.
Il diagramma della pignorazione si aggrava ancora più negli anni 1731-32, 1732-33 e seguenti, con alti vertici negli anni 1734-35,2> 1735-36,8) notevoli rispetto alla popolazione. *) Siamo nel quadro tracciato dal Venturi : carestie, pas­saggi di truppe per il territorio pontificio, confusione, prostrazione materiale e morale dei governi locali.E)
Nel 1730 il commercio in tutto lo Stato era messo en panne dalle limita* zioni di carattere protezionistico imposte dall'introduzione di manufatti e tes­suti di lana dall'estero, onde i commercianti richiedevano la pienezza della loro libertà. Il testo di quella rivendicazione è un foglio a stampa a firma di un Paolo Danieli, un documento veramente interessante dov'è scolpito il profilo della condizione di generale impotenza dell'autorità e dove sono denunciate la mancata volontà dei capitalisti di investire danaro in fabbriche e aziende e l'assoluta inadeguatezza tecnica. ) Vi è delineata catastroficamente la prospet­tiva delle conseguenze bancarie del colpo inferto al libero commercio dall'ir­ragionevole politica del papa , e vi sono avanzate, sempre a fosche tinte, previ­sioni di un fatale impoverimento delle piazze maggiori, tra cui Ancona, e di una distruzione completa degli scali a nord della città, quali Senigallia, e, a sud, Portorecanati.
i) G. ViTAtr, Il Monte di credito su pegno dì Ancona, Ancona, 1940, p. 31.
2) Pignornzioni: 17.175. La cifra è ripresa da 1730-1720. Monte di Pietà, Revisione della Depositerifi, b. 2440, in A.CAn.
8) Pignorazioni: 16.228 (in b. 2440, ciU.
*) Si è parlato sopra di 14.000 anime nirimirca.
o) Ved. VENTURI, op. ewt., pp. 95-106.
0) li documento non ha altri estremi che l'appellativo del destinatario: Alla S. Congregazione sopra il HORÌCVO dello Stato ecclesiastico per li mercanti dello Stato, Roma, 1730. Si trova in AJ-An., nella b. Franchipiù del porto di Ancona. Va ringraziato il Doti. Giuseppe LOTUS, Rabbino dulia Comunità israelitica di Ancona, Che d ha premurosamente messo * disposizione queste carte.