Rassegna storica del Risorgimento

CARTEGGI (ROSMINI-SAMUELLI); MONTANELLI GIUSEPPE; ROSMINI SERBA
anno <1969>   pagina <58>
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ANTONIO ROSMINI E LA COSTITUENTE DEL MONTANELLI
(Una lettera inedita di A. Rosmini)
Antonio Rosmini era a Roma per la quarta volta il 15 agosto 1848, inviato straordinario di Carlo Alberto, per indurre il papa Pio IX a riprendere la guerra contro l'Austria Il Rosmini era ben consapevole dell'inutilità della sua impresa, ma con la sua missione sperava invece di portare il suo contributo a porre le basi di quella lega fra il Piemonte, lo Stato pontificio e la Toscana, che sarebbe stata un buon passo avanti verso la Confederazione* nella quale ve­deva una soluzione pratica del problema nazionale.1) La cacciata dello straniero era per lui un'esigenza immediata, improrogabile; l'aspirazione degli Italiani all'unità nazionale un impulso inarrestabile, perché, com'egli scriveva il 25 mag­gio dello stesso anno al cardinale Castracene, quando una nazione vuole una­nimemente una cosa, è vano il credere di poterla frenare con de' piccoli mezzi: ella rompe tutti gli ostacoli; si può illuminarla e regolarne il moto, impedirlo giammai . Ciò che il Rosmini temeva era che il movimento verso l'unità nazio­nale, anziché attuarsi per gradi, per progressive riforme, con i dovuti riconosci menti dei diritti dei popoli e della Chiesa, passas.se nelle mani di rivoluzionari fanatici. Intesi a sovvertire, in nome di una equivocabile democrazia, l'ordine sociale e i valori della tradizione.2)
Gli eventi che maturarono rapidamente dopo il 15 agosto, durante il suo quarto soggiorno romano, dovevano ribadire ancor più i suoi timori. Gli Austriaci restauravano in pieno la loro autorità sul Lombardo-Veneto; a Livorno scop­piavano tumulti, che il Montanelli era inviato a sedare; a Roma il nuovo mini­stero di Pellegrino Rossi, succeduto al ministero Ciacchi-Mamiani, s'insediava in un clima arroventato. Il 27 ottobre a Firenze il ministero Capponi chiudeva la sua breve esistenza, e lo stesso giorno il Montanelli bandiva da Livorno la Costituente Italiana e si accingeva a formare il nuovo governo con Guerrazzi agl'Interni. H 15 novembre Pellegrino Rossi veniva assassinato, e la piazza im­poneva al papa il nuovo ministero con Rosmini quale presidente, con Mamiani agli Esteri e Galletti agli Interni. Ma il Rosmini, dichiarando incostituzionale quel ministero, non accettava l'incarico.
In questo clima si inserisce la lettera, inedita.3) che il Rosmini scrisse il 23 novembre a mons. Claudio Ottaviano Samuel!i. vescovo di Montepulciano.4)
1) Cfr. G. BOZZETTI, Rosmini a Roma, Domodossola, 1929, p. 21 sogg,
2) Cfr. I. RAOT.rcH, Storia del Risorgimento polìtico d'haliti, voi. TV, Bologna, 1925, p. 298 seggi
8) La lettera appartiene al Fondo Bacci della Biblioteca Comunale dcgFInironati 'lì Siena. Ringrazio il don. Gino Garosi, direttore della Biblioteca, di avermi segnalato la lèttera e di avermi dato la possibilità di pubblicarla.
4) Clan dio Ottaviano Somuélli nacqno n Montepulciano nel 1790 e insegnò per ventisett'anni S, Teologia nell'Università di Pisa; fu vescovo di Montepulciano dal 1842 sino alla morte, avvenuta il 20 novembre 1854. Sappiamo che il vescovo Samuclli si rivol­geva al Rosmini per consiglio in moment] gravi di agitazioni politiche e voleva da Ini essere ascritto all'Istituto (cfr. G. B. P.. // Rosmini e gli uomini del suo tempo, Firenze, Giannini, 1918, p. 247).