Rassegna storica del Risorgimento

CARTEGGI (ROSMINI-SAMUELLI); MONTANELLI GIUSEPPE; ROSMINI SERBA
anno <1969>   pagina <60>
immagine non disponibile

60 Giuseppe Fuggiti
che gli fosse persuasa da speratati di giovare, conservando un contegno grave, riservato, fermo, con una conversazione verso tutti soave e amorevole, ed insieme atta a far distinguere con una santa dottrina, ma senza alcuna veemenza, il bene dal male. CoUa preghiera più assidua ed intensa, col promuovere più. studio­samente il culto divino tra i fedeli e tutti gli esercizi di pietà, coli'eccitarli soprattutto ad una frequenza maggiore de* Sacramenti commendandone VecceU lenza, e facendoli loro amministrare con abbondanza, potrà il Pastore attirare le benedizioni divine sopra il suo popolo, e preservarlo da molti mali, richia­mando molte menti traviate al retto sentire. È dall'alto che ci dee venire Vanito, è il lume celeste che dee sgomberare le tenebre.
Ella mi domanda che cosa è a pensarsi della Costituente proposta dal Mini-stero Fiorentino? Io La rimetterò a un giudizio autorevolissimo, qual è quello che esce dallo stesso Ministero Fiorentino che l'ha proposta. Vidi poco fa uno-lettera di Montanelli, il quale la dichiara espressamente una cosa impossibile ad eseguirsi' Per qual ragione adunque venne proposta? questa ragione è appunto quella che manca in tanti altri atti de' Governi sorti dalla popolare violenza. Ma per tornare al privato giudizio del Montanelli, io lo trovo assennato. E come può aversi una Costituente in Italia, se sono lontani più die mai dall'aderirvi i due pia forti e più estesi Stati d'Italia, Piemonte e Napoli? E se tutti i Principi ita' lumi, e con essi Raccordo tutte le potenze del mondo si opporrebbero ad una Costituente, la quale facendosi arbitra dei troni assume di disporne come le verrà in piacere? perocché tale in sostanza è U programma di Firenze, o per meglio dire di Livorno, spiegato nelle comunicazioni diplomatiche, programma, che non trova il suo uguale nella storia. Vuole adunque ogni prudenza di lasciare che il tempo, gran maestro, persuada chi non è persuaso dell'impossibilità della cosa, rimanendo noi intanto in quella tranquillità e dignità che conviene al nostro carattere.
Dopo averLa ubbidita, debbo domandare scusa dell'ardimento cFaverLa ubbidita, scrivendoLe cose, nelle quali Ella a tutto buon diritto e mio maestro. Godo nulladimeno d'aver avuto occasione di trattenermi con Lei, Monsignore, e di rinnovarla i sentimenti della profonda mia stima ed amicizia, coi quali sono
di V. S. Ill.ma e Rev.ma
Vmiliss. Obbligatiss. Servo
A. Rosmini
All'IU.mo e Rev.mo Claudio Samuelli
Vescovo di Montepulciano