Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDINI; GUERRA DEL 1866; PERSIANI CARLO TOMMASO
anno <1969>   pagina <61>
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IL DIARIO DEL 1866 DI CARLO PERSIANI HHH GARIBALDINO GENOVESE HH
Gli archivi delle famiglie genovesi di più chiare tradizioni patrie costi* tuiseono un'autentica miniera di ricordi e di notizie per gli studiosi delia nostra storia risorgimentale. Di tanto hi tanto, superando il senso di scontroso riserbo che dei Genovesi appunto è ben nota caratteristica, i discendenti di qualcuna di queste famiglie si decidono a far uscire dal chiuso ambito del loro ambiente lettere e documenti dei loro maggiori riferentisi a uomini e fatti tra i più significativi della nostra storia nazionale da quando ebbe a prendere avvio il moto unitario, dal quale ha preso volto il Paese di oggi.
Dato il peso che Genova e la sua regione hanno avuto nella formazione dell'Italia moderna, questo materiale si rivela in genere di alquanto rilievo, valido sovente come documento non privo di elementi di novità, e interessante sempre quale espressione di un ambiente e di una mentalità; o, più esattamente, di un clima storico.
L'esattezza di una tale constatazione, ormai suffragata da tutta una serie di casi taluni dei quali assai rimarchevoli, ci pare una volta di più confermata dalle succinte pagine del taccuino di Carlo Persiani, combattente sui monti del Trentino nel corso della breve campagna del 1866. Dobbiamo alla cortesia di un nipote del Persiani il quale del nonno porta l'identico nome l'aver potuto trascrivere il diario raccolto in questo taccuino. Il notes in oggetto si presenta come un libretto cartonato di una sessantina di pagine formato cm. 1 per 9,5, e, oltre le annotazioni relative agli eventi bellici, porta una dozzina di facciate di appunti commerciali e conti relativi all'annata 1865. Oltre la metà delle pagine del fascicoletto sono rimaste in bianco.
D Persiani appuntava a matita, in stile telegrafico, le sue impressioni, per poi trascriverle a penna, sommariamente riordinandole, non appena gli fosse dato di trascorrere un momento di calma. La minuta era quindi strappata dalle pagine del taccuino, e questo infatti mostra palesemente le tracce di un tale sistema.
Gli appunti riordinati delle Memorie della Campagna 1866 (tale è infatti rintitolazione adottata dall'Autore) prendono poco meno di ventitré facciate del taccuino: il reato con cui si arriva sino alla conclusione delle opera zioni belliche è invece contenuto in una diecina dì facciate, vergate, come si è detto, a matita, e di alquanto difficile lettura non soltanto per le molte cancellature, ma anche, e soprattutto, perché la scrittura risulta in genere insuf­ficientemente calcata.
Il testo comunque ha potuto essere ricostruito completo in ogni sua parte, anche se con qualche dubbio relativamente ai nomi di talune località minori probabilmente appresi, malamente interpretandoli, dalla viva voce dei valligiani. Dello scritto ci si è solo limitati ad integrare la sommaria punteggiatura e ad eliminare taluni errori di grafia conseguenti all'abituale uso del dialetto da parte dell'Autore.
Carlo Tommaso Persiani, figlio di Tommaso e di Luigia Carrera, era nato infatti a Nervi il 21 dicembre 1845 da famiglia di antiche tradizioni genovesi,