Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDINI; GUERRA DEL 1866; PERSIANI CARLO TOMMASO
anno <1969>   pagina <63>
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Il diano del 1866 di C. Persiani
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parte spettante al governo regio fu adempiuta piuttosto malamente, perché le forniture dei viveri a questi valorosi combattenti (e il diario del Persiani, non meno che la stampa mazziniana del tempo, *> ne offre frequenti testimonianze) risultarono per tutta la campagna saltuarie e insufficienti Era forse anche questa una forma, certo tutt'altro che intelligente, di discriminazione -nei con* fronti dei volontari, di queste baionette pensanti come da taluno erano per dileggio chiamati,2) che pure, a tirar le somme, si dovevano dimostrare, ancora una volta, anche sul piano strettamente militare ben più efficienti che non i repartì regolari.
Nonostante la sua sinteticità e pur con certe indicazioni forse non del tutto esatte di nomi di persone e di località il diario del Persiani costituisce un documento di un certo valore, e ciò, se non fosse per altro, per il fatto che, per quanto è a nostra conoscenza, esso rappresenta l'unica narrazione com­pleta della campagna bellica del 1866 nel Trentino compilala da un appartenente al 1 Battaglione Bersaglieri Volontari Italiani. Mentre per le altre formazioni allora operanti agli ordini di Garibaldi non ci mancano ampie testimonianze dirette raccolte in libri od opuscoli,8) per quelle composte essenzialmente da Genovesi non si può dire altrettanto: il carattere schivo e scontroso dei figli dell'antica repubblica di San Giorgio ha finito, anche in questo caso, per ritor* cerai contro di essi, lasciando in ombra la reale importanza dell'opera da essi compiuta.
La narrazione del Persiani, anche se semplice o, se si vuole, addirittura dimessa, colma, almeno parzialmente, questa lacuna, ed è se non altro per questo che essa merita di essere conosciuta.
Del resto Carlo Persiani era, sotto molteplici aspetti, figura di un certo rilievo. Lo era per la genuinità dei suoi sentimenti di repubblicano, e lo era per quelli che risultavano i suoi rapporti stretti ed operanti con uomini tra i più rappresentativi della democrazia genovese. È significativo a questo prò
i) Significativo è quanto al proposito si può dedurre eia L'Unità Italiana, di Milano, 3 luglio 1866 (Come sono trattati i volontari), e 11 luglio 1866 (Notizie dei Volontari).
2} In ordine a ciò cfr. quanto accennato da GIUSEPPE CESARE ABBA, Cose garibal­dine, Torino, Società Tipografica Editrice Nazionale, 1912 (2a ediz.), p. 94.
8) Sono tra qnesti, ad esempio, gli scritti, interamente o parzialmente dedicati all'argomento- dovati a GIULIO A IMMOLI, Da San Martino a Mentana cit. ; a PIER ASCANIO BRANCA, La campagna dei volontari italiani nel Tiralo, seguita da alcune riflessioni sulle riforme militari, Firenze, Le Monnier, 1866; a GIOVANNI CADAUNI, Il Quarto Reggimento dei Volontari ed il Corpo di operazione in Valcamonica nella Campagna del 1866, Firenze, Tipografia del Diritto, 1867; a F. MARTINI GROTTI, La Campagna dei Volontari nel 1866, Cremona, Pietro Ferzi e C, 1910; a Liner MUSIMI, Dal Trentino ai Vosgi (1866-1871J, Borgo S. Donnino-Salsomaggiore, Verdesi e C, 1911; ecc.
Per un'illustrazione dettagliata dell'andamento delle operazioni militari nel corso del conflitto del 1866 restano comunque opera fondamentale ì due volami de La Cam­pagna dèh 1866 in Italia redatta dalla sezione storica del Corpo di Stato Maggiore, Roma, 1875*1895, i due fascicoli del Complemento alla Storia della campagna- del 1866 in Italia, pubblicato pur esso ÙHÌYUfficio Storico del Corpo di Stato Maggiore, Roma, 1909, e, come sintesi di tutto il complesso delle vicende belliche, il volume del PIRAJNO, Pagine riassuntive di storia militare, Livorno, Belforte, 1911, p. 348 e sgg. Per i riflessi polìtico-diplomatici della guerra cfr., invece* Putrito SILVA, Il Sessantasei, Milano, Treves, 1917.