Rassegna storica del Risorgimento

CANTONI CARLO CARTE; GROPELLO CAIROLI STORIA SEC. XIX
anno <1969>   pagina <72>
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J MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
LE CARTE DI CARLO CANTONI A GROPELLO CAIROLI
Quasi al centro di un triangolo di fertili campagne fra il Ticino e il Po* in quel lembo estremo della Loniellina che si stende più prossimo alla città di Pavia, ma che, fino al 1859, ne era separato politicamente dal confine fra il Regno di Sardegna e il Lombardo-Veneto, sorge, con molti altri borghi e paesi e cittadine quiete e laboriose, Cropello Cairoli. Gropello di Loniel­lina (o Groppello, o Grupello, secondo più antiche grafie) era il nome di questo centro agricolo, dipendente amministrativamente da Mortara; esso di-venne celebre nella seconda metà dell'800, in ispecie dopo il '60 e dopo il ben noto proclama di Garibaldi alle donne italiane, presso si può dir tutti gli abitanti della penisola, appunto per i rapporti che vi aveva, quasi fosse una seconda patria, la famiglia dei patrioti pavesi. In realtà, nessuno di essi vi era nato; ma vi aveva a poco a poco acquistato beni e terre il professore Carlo Cairoli, ostetrico e chirurgo dell'Università, e vi aveva costruita, dopo il suo matrimonio con la giovane contessina milanese Adelaide Bono, una conforte* vole dimora, dove la famiglia amava trascorrere lunghi periodi, specie in pri* mavera e d'autunno, alternandoli con la dimora cittadina e con i soggiorni nella villa di Belgirate.
A Gropello Carlo Cairoli era morto nel maggio del 1849, con la casa triste ironia della sorte semioccupata dal comando austriaco del generale D'Aspre; egli fu sepolto nella cappelletta del parco, dove più tardi dovevano scendere, in tragica successione, le salme di Ernesto, Luigi, Enrico e Giovanni, costituendo quello che donna Adelaide usava chiamare, con un misto di deso­lata angoscia e di patriottico orgoglio, il suo Santuario >. Qui essa raggiun­geva il marito e i figli nel 1871, e qui veniva infine traslato, dalla reggia di Capo dimonte dove si era spento, l'ultimo superstite, Benedetto, nel 1889.
Più che naturale, dunque, che la fama di Gropello fosse strettamente collegata alle memorie cairoliane; e che, di ciò consapevoli, i gropellini vo­lessero perpetuarla, unendo il nome dei Cairoli a quello del loro paese. Ancor oggi tale spirito è ben vivo e operante; giacché nella villa di Gropello ha sede la Casa di riposo per mutilati e invalidi di guerra, intitolata ad Elena e Be­nedetto Cairoli, e in alcune sale di essa, a pochi passi dalla cappella pietosa­mente vegliata e custodita, è disposto un piccolo, ma ben ordinato e interes­sante museo. E la risonanza schietta e spontanea delle antiche memorie, con l'interesse dei gropellini per tutto ciò che riguarda i loro Cairoli, sono ap­parsi evidenti durante la celebrazione del centenario di Villa Glori, nei giorni 22 e 23 ottobre 1967, di cut già diede notizia questa Rassegna..)
Ma giova a questo punto osservare che Gropello può vantare anche altri titoli per essere ricordata: accanto ai numerosi suoi cittadini che furono in stretti rapporti con i Cairoli e che perciò presero parte, direttamente o indirettamente, al movimento risorgimentale, vi fu un suo figlio autoctono che, per la virtù dell'ingegno, la forza del sapere e la dirittura del carattere, raggiunse alta
-) Rassegna storica del Risorgimento, a. LV (1968), p. 153.