Rassegna storica del Risorgimento
CANTONI CARLO CARTE; GROPELLO CAIROLI STORIA SEC. XIX
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1969
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Le carte di Carlo Cantoni
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lama e posizioni importanti nel mondo della cultura, anche oltre i confini nazionali, e che in molti modi si rese benemerito della Patria: il filosofo Carlo Cantoni.
Il Cantoni, figlio del possidente Giovanni, era nato a Gropello il 20 no vemb re 1840. A Casale Monferrato, dove segui gli studi liceali, ebbe la prima rivelazione della propria vocazione filosofica attraverso l'insegnamento di Luigi Ferri (passato pochi anni dopo all'Istituto di Studi Superiori di Firenze e quindi, dal 1871, all'Università di Roma) e diede le prime prove del suo eccel-lente ingegno. Quella vocazione egli riuscì a far prevalere di fronte al desi derio della famiglia, che lo avrebbe volentieri avviato agli studi legali, iscrivendosi alla Facoltà di Filosofia e Lettere di Torino. Qui ebbe come maestri Gian Battista Rayneri, Domenico Berti e soprattutto lo spiritualista Gian Ma> ria Bertini; e qui stampò nel 1862 il primo lavoro, su Teodoro Jouffroy,]) che costituì la sua dissertazione di laurea, conseguita nell'anno seguente. Vistosi negare il titolo di dottore aggregato presso l'Università di Torino, i cui ambienti molto tradizionalisti non vedevano forse dì buon occhio il forte spirito critico e indipendente che già aveva mostrato, Carlo Cantoni si recò per un anno a Firenze, presso il Ferri, e quindi, nel 1865, in Germania: dapprima a Berlino, alla scuola di Friedrich Adolf Trendelenburg, e poi a Gottinga. Particolarmente importante per la sua formazione intellettuale e per i successivi orientamenti si mostrò il soggiorno in quest'ultima Università, dove insegnava filosofia teoretica Hermann Lotze, l'ultimo grande sistematico tedesco, rinnovatore della metafisica spiritualistica di Leibnitz.
Rientrato in Italia l'anno seguente, Carlo Cantoni iniziò la sua carriera nell'insegnamento al Liceo Cavour di Torino; nel '68 passò al Parini di Milano; nel 1869 conseguì la prima cattedra Universitaria all'Accademia Scientifico-letteraria di Milano, e nel 1878 fu chiamato a quella di filosofia teoretica dell'Università di Pavia, dove rimase fino alla morte.
Non è questa la sede per una esposizione particolareggiata e per una analisi critica dell'opera filosofica del Cantoni.2) Sarà sufficiente ricordare gli studi sul Vico del 1867;3 il Corso Elementare di Filosofia del 1870-71, che ebbe grande fortuna e numerose edizioni; e, soprattutto, la triade kantiana4) che trovò vasta risonanza e procurò al Cantoni fama e riconoscimenti, anche oltre le frontiere italiane, fino al conferimento della laurea honoris causa dell'Università di Konigsberg nel 1904.
Ma il Cantoni non si chiuse nella torre d'avorio della scienza pura, non si dedicò solamente all'attività speculativa. La maggior parte, si può anzi affermare, delle sue energie egli la dedicò all'insegnamento, creando una fiorente scuola, i cui migliori allievi seppero raggiungere cattedre universitarie
i) C. CANTONI, Sulla filosofia di T. Jouffroy* Torino, 1862.
2) A questo riguardo si vedano gli articoli di B. VAIUSCO, A. FACCI, G. VIDARI, A PIAZZA e G. VIIJ.A nel fascicolo commemorativo della Rivista filosofica (anno Vili, voL IX, fase. 5, nov-dic. 1906); e inoltre G. VnxA, Carlo Cantoni, in Nuova Antologia (1 marzo 1907); G. GENTILE, in Le orìgini détta filosofia contemporanea in Italia, Messina, 1917, voi. I, pp. 289-331; G. VIDARI, ncLta prefazione alla raccolta di scritti vari di C.C., In memoria di Carlo Cantoni, Pavia, 1908.
8) C. CANTONI, G. li. Vico. Studi crìtici e comparativi, Torino, 1867.
<) C. CARTONI, Emanuele Kant, voi. I, Milano, Brigola, 1879; voi. II, ibid 1883; voi. Ili, Milano, Hoepli, 1884 (insieme con la ristampa dei primi due).