Rassegna storica del Risorgimento
CANTONI CARLO CARTE; GROPELLO CAIROLI STORIA SEC. XIX
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1969
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Elena Saiiesi
e posizioni eminenti (basterà ricordare Luigi Crederò); la dedico all'inere-mento e alla diffusione degli studi filosofici, assumendo nel 1895, alla morte di Luigi Ferri, la direzione della Rivista Italiana di Filosofia e fondando poi, al posto di quella, la Rivista filosofica; la dedicò, infine, all'organizzazione della scuola nel suo complesso e ai problemi dell'educazione nazionale, interessandosi delle nuove correnti pedagogiche, propugnando l'avvento (e in questo fu un anticipatore) della psicologia sperimentale, intervenendo attiva mente, con gli scritti e con la parola, nelle discussioni e nei progetti di ri* forme scolastiche. Per quanto riguarda in particolare le questioni universitarie, sono da citare un opuscolo del 1874, dedicato a Benedetto Cairoti,1) e, fra i numerosi articoli di giornali e riviste, i due pubblicati sulla Nuova Antologia rispettivamente nel 1881 e nel 1886. "5
Nella Università di Pavia, cui rimase sempre fedele, nonostante ripe* tute sollecitazioni a trasferirsi in altre sedi, fu due volte preside della Fa colta di Lettere e Filosofia (per gli anni accademici dal 1880-81 al 1881-82 e dal 1898-99 al 1903-904) e due volte rettore (dal 1882-83 al 1883-84 e dal 1891-92 al 1892-93). Ripetutamente fu membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. In ciascuna di queste posizioni ed in ogni circostanza Carlo Cantoni fu ben fermo nelle sue idee liberali, tenace assertore della li* berta della cultura e della scuola, denunciatore delle imperfezioni del sistema scolastico, e attivo propugnatore di un'opera di rinnovamento che egli riteneva essenziale per il progresso civile dell'intera nazione. A quest'opera egli potè dare concreti contributi anche dai banchi del Parlamento dopo che, nel 1898, fu nominato senatore,3) e fino al giorno della sua scomparsa, sopravvenuta 1*11 settembre 1906.
In questo impegno civile, in questa consapevolezza di un dovere da compiere, in perfetta coerenza con gli imperativi morali maturati dalla speculazione filosofica, con i mezzi dell'ingegno, con lo studio, con Finsegnamento, verso il proprio paese travagliato da tanti gravi problemi, trova la sua manifestazione più significativa e concreta il patriottismo di Carlo Cantoni: patriottismo che era quasi connaturato con l'aria del paese nativo e che si era alimentato nell'amichevole consuetudine con i Cairoti e rinsaldato nella intima partecipazione ai loro lutti gloriosi. Poco conta che il proposito del ventenne Carlo di seguire Garibaldi in Sicilia non si fosse poi realizzato (come si vedrà più avanti) e che egli non avesse materialmente preso le armi nelle battaglie risorgimentali. Il suo contributo alla costruzione del nuovo Stato unitario doveva verificarsi in altre forme, non meno nobili e necessarie e non meno degne di ammirazione, con piena consapevolezza dei doveri che, in momenti difficili, la Patria chiedeva di compiere a tutti i suoi cittadini, ma in special modo a quelli della classe intellettuale e dirigente.
Al di là dunque dei suoi meriti di scienziato, Carlo Cantoni rese onore al suo paese. E fu giusto perciò che, traendo occasione dal centenario di Villa
*) C. CANTONI, La questione universitaria* Milano, Tip. Condotti, 1874.
3) C. CANTONI, La riforma universitaria* in Nuova Antologia* 1881, fase. 34-Professori e studenti nelle università italiane e tedesche* ibid., 1886, fase. 9.
*0 A proposito della nomina del Cantoni si vedano le frasi scambiate fra il Pel-lonx ed il Presidente del Senato, Domenico Ferini, nel colloquio del 26 ottobre 1898, in D. FARINI, Diario di fine secolo, a cura di E. MORETXI, Roma, 1962, p. 1370, La nomina avvenne il 17 novembre 1898 e fu convalidata il 9 dicembre dello stesso anno.