Rassegna storica del Risorgimento
CANTONI CARLO CARTE; GROPELLO CAIROLI STORIA SEC. XIX
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1969
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Le carte di Catto Cantoni
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Glori, Gropello volesse degnamente ricordare, assieme ai Cairoti, quest'altro suo illustre figlio. Nella stessa giornata del 22 ottobre 1967, per iniziativa degli eredi del filosofo e con l'adesione del Comune di Gropello, una lapide fu scoperta Sulla casa in cui egli visse e morì. Ai convenuti furono mostrate poi, per cortesia della pronipote del Cantoni, signora Adele Barletta Panzarasa, e del marito di Lei, ing. Silvio Barletta, la stanza in cui egli lavorava e meditava, lo studio, la biblioteca, di recente riordinata e ricca di centinaia di opere, fra cui numerose le edizioni pregevoli o rare (basterà ricordare una edizione settecentesca della Encyclopédie), ed infine le cartelle dell'archivio, allora in corso di riordinamento ma di cui già appariva tatto l'interesse,
È appunto di questo archivio, e più particolarmente della parte epistolare di esso, che, avendone terminato da qualche tempo l'inventario, vorrei dare ora qualche succinta notizia, forse non inutile agli studiosi, sia filosofi, sia storici.
Si tratta infatti, nell'insieme, di un materiale abbastanza copioso (circa 500 corrispondenti, più di 3000 scritti) e, in molte parti, assai interessante. Anche trascurando molti scritti di carattere strettamente familiare e locale, e un certo numero di corrispondenti ormai ben difficilmente identificabili o di coi sono conservati solo uno o due scritti (talvolta semplici biglietti), rimane nn buon nucleo degno di attenzione. Sono i condiscepoli di Casale e di Torino; i maestri, quali il Ferri, il Berlini, il Lotze; i colleghi di varie università e di varie discipline; i filosofi delle diverse scuole; gli allievi, sparsi nei licei e nelle università di tutta Italia; e poi nomini politici, colleghi del Senato, giornalisti, professionisti, e cosi via.
In questo carteggio il materiale proveniente dalla famiglia Cairoti era originariamente assai rilevante: otto lettere di Adelaide, duecento di Benedetto, una di Luigi, quarantasette di Elena Cairoti Sizzo, quattro della madre di questa, Camilla Sizzo Monti (che era una sorella del patriota bresciano barone Alessandro Monti) e due della sorella Paola Sizzo. Ho detto era originariamente, perché l'intero gruppo delle lettere di Benedetto è stato donato dalla signora Barletta al Museo della storia dell'Università di Pavia, che già possedeva un cospicuo fondo di autografi cairoliani,1) ed alcune delle altre sono state invece donate alla Casa di Riposo di Gropello.
Gli scritti di Benedetto Cairoti non erano però, per la maggior parte, diretti al Cantoni, bensì ad un suo cugino, l'avvocato Enrico Magenta, di cospicua famiglia lomellina, patriota, ingegno vivace, legato agli ambienti della scapigliatura lombarda, ed amico fra i più intimi del Cairoti, che seguiva spesso a Belgirate e dei quale curava gli interessi a Gropello, durante le lunghe-assenze dovute agli impegni parlamentari o di governo. Si vede quindi come, anche per il tramite di Enrico Magenta, i legami del Cantoni con la famiglia Cairoti fossero molteplici.
Carlo Cantoni era imparentato doppiamente con la famiglia Magenta. Una Maria Cantoni, prozia di Carlo, era infatti la madre del patriota Pietro Magenta (nato a Gambolò nel 1807, morto per incidente ad Andermatt nel 1862), prefetto di Bologna dopo l'annessione.*) Ne derivarono diversi rami, con eia
x) Cfr. E. SAWESI, Autografi cuiraliani conservati nel Museo della storia delVUnì-versità di Pavia* in Memorie dell'Istituto Lombardo, Classe Lettere, a. XXVII (1963), fase. 3, p. 185.
2) Cfr. M. Rosi, Dizionario del Risorgimento Nazionale. Milano, 1931, ad nomen.