Rassegna storica del Risorgimento
CANTONI CARLO CARTE; GROPELLO CAIROLI STORIA SEC. XIX
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1969
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Eieiiu Sintesi
senno dei quali Carlo era più o meno strettamente imparentato: quindi* oltre a Enrico, vi era anche mi Pietro, omonimo del precedente, nato nel 1333. volontario nei Cacciatori delle Alpi e caduto a S. Fermo il 26 maggio 1859; e vi era Carlo Magenta (1834-1893), che doveva diventare collega del Cantoni nello stesso ateneo pavese, conseguendovi la cattedra di storia moderna. Ma in seno alla stessa famiglia il Cantoni doveva scegliere la compagna della sua vita, sposando, appena trentenne, la signorina Cristina Magenta e suggellando cosi una simpatia che datava dall'infanzia.
Si spiega perciò come nell'archivio Cantoni siano conservate numerose carte di pertinenza Magenta: oltre alle lettere cairoliane di cui s'è detto, ai tratta di lettere di Enrico o di Carlo Magenta ad altri, o di altri à loro; si tratta di documenti inerenti a vari membri della famiglia, come il passaporto rilasciato nel 1856 dalla R. Intendenza della Lomellina allo studente Pietro Magenta (il futuro volontario garibaldino) per abilitarlo ad introdursi e a girare nella Lombardia entro la zona di miglia dieci geografiche dalla Frontiera Sarda , documento necessario a quanti, risiedendo o avendo beni in Lomellina, avessero necessità, per affari o per studio, di varcare frequente* mente il confine per recarsi a Pavia che era il naturale polo di attrazione di tutta la regione finitima. Alcuni documenti riguardano il membro più illustre della famiglia, quel Pio Eusebio Magenta (1771-1844) che, dopo essersi laureato ingegnere e agrimensore nel 1792 a Torino e medico a Pavia nel 1799, fece carriera nella Cisalpina e poi nel napoleonico Regno d'Italia, fino a coprire la carica di prefetto in varie città, specie del Veneto: vi sono, appunto, le patenti rispettivamente delle Università di Torino e di Pavia; vi è una dichiarazione di appartenenza all'Accademia Olimpica di Vicenza, firmata dal conte Lodovico Trissino; vi è la comunicazione ufficiale, e con la firma autografa del duca di Lodi, datata da Milano il 16 febbraio 1810, della nomina del Magenta (in quel periodo Prefetto del Bacchiglione) a Barone del Regno da parte di Napoleone I.
Vi è dunque, nell'archivio Cantoni di Gropello, materiale per ricerche in svariate direzioni e secondo vari interessi. Benché non fosse mio intendimento svolgere (almeno per il momento) alcuna ricerca specifica, non ho potuto fare a meno, naturalmente, di leggere molte carte, sia per naturale curiosità, sia per tentare l'identificazione (in molti casi non facile) delle persone dei corrispondenti, attraverso le date, le provenienze, gli argomenti. E moltissimo ho trovato, pure in questa prima rapida scorsa, che meriterebbe senz'altro di essere pubblicato, anche a prescindere da tutto il materiale di interesse prevalentemente filosofico, che è il più abbondante: episodi ignorati o poco noti; giudizi su persone e avvenimenti; risvolti umani di fatti che ebbero risonanza nella storia o nella cronaca; impressioni dirette e valutazioni spontanee su eventi più o meno importanti, espresse nell'immediatezza del loro accadimento; coincidenze e particolari significativi o curiosi; retroscena di manovre politiche; notizie sulla vita universitaria, sul mondo accademico, sui concorsi; e così via. Elementi tutti che, se singolarmente non recano elementi nuovi per la conoscenza dei fatti storici nel loro insieme, potrebbero tuttavia contribuire efficacemente a delineare lo sfondo del quadro in cui quei fatti si svolsero, a cogliere quindi più da vicino le caratteristiche di una società, le sue idee, le sue aspirazioni) i suoi umori palesi o nascosti.
Mì tutto ciò debbo per ora. limitarmi a fornire uno specimen* riportando il testo di tre o quattro documenti che mi sono apparsi significativi, per qual-