Rassegna storica del Risorgimento
CANTONI CARLO CARTE; GROPELLO CAIROLI STORIA SEC. XIX
anno
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1969
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Le carte di Carlo Cantoni
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cuna delle ragioni eopra accennate. Ad essi farò seguire l'inventario dei principali corrispondenti.
Cominciamo con una testimonianza sulla guerra del '59, che ba un fresco sapore d'immediatezza, reso ancor più vivo dalla totale mancanza di retorica. È una lettera, firmata Covre Giuseppe (probabilmente un condiscepolo del Cantoni, studente di medicina o appena laureato, che faceva la campagna nei servizi sanitari), datata da Peschiera il 27 giugno 1859, con timbro della R. Posta Militare Sarda (JV. 3), 28 giù, 59. Dopo avere descritto i disagi della vita militare, le marce notturne, i riposi all'addiaccio, le intemperie ecc., cosi prosegue:
II giorno 24 festa di S. Giovanni Vho vista brutta brutta più del Diavolo. Presso Pozzolengo ebbe luogo un grave combattimento che durò dalle ore sei di mattina fino alle ore nove di sera. Il cannone nostro ha fatto prodigi in quel giorno. Gli Austriaci occupavano un'altissima collina (S. Martino) una delle più alte montagne che circondano Peschiera. Quattro volte i nostri soldati presero la posizione alla baionetta sotto una terribile mitraglia, e quattro volte furono respinti con grande strage, perchè il cannone austriaco era troppo in alto; poi abbiamo dovuto ritirarci tutti fino a Rivoltella non senza grave disordine. Sopravvenne poscia un uragano terribile con pioggia e gran' dine che durò due ore. Passato questo, alle sei di sera, i nostri soldati, quantunque affamati, stanchi e bagnati, con prodigi di valore si mossero ancora alVassalto alla baionetta e occuparono la collina, dove piazzati i nostri cannoni, abbiamo resa la pariglia agli Austriaci, che dovettero con rabbia perdere uomini e cannoni.
Io in quel giorno non feci altro che medicare i feriti e non bastando il giorno, dovetti continuare tutta la notte intera fino alle quattro del mattino susseguente, lo ho pericolato in quel giorno molto, perché gli orezzi [sic] da guerra vennero a trovarsi a due passi di distanza e le palle mi fischiavano dintorno, tante vero che i feriti vollero essere condotti subito alle ambulanze... Adesso siamo all'assedio di Peschiera.
Ho detto in precedenza che Carlo Cantoni ebbe seriamente l'intenzione di seguire Garibaldi nel '60. Eccone la prova in questa lettera di arruolamento inviatagli dal giornalista aw. Giovan Battista Bottero:
Direzione del Diritto Torino
li 24 Luglio 1860 Preg.mo Signore
Qualora Ella persista nel proposito di andare volontario di Garibaldi, al ricevere di questa lettera voglia dirigersi alla volta di Genova senza ulteriore dilazione.
Presentandosi con questa lettera al Sig.r Segretario del Deputato Bertoni, Ella sarà ricevuto come volontario da me arrotato e verrà diretto a destinazione.
Suo flev.mo
aw. BOTTERO