Rassegna storica del Risorgimento
CANTONI CARLO CARTE; GROPELLO CAIROLI STORIA SEC. XIX
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Libri, e periodici
eventi e le circostanze particolarmente indicative ed essenzialmente necessarie per la comprensione di quel movimento che fra le due guerre conduce alla meta. Ma è da aggiungere che non vengono affatto trascurate le notizie e le considerazioni relative all'ordine sociale ed economico della regione, in cui trovano spiegazioni e colorazioni i fatti politici; ed è altresì da aggiungere l'insistente riferimento al processo ideologico, all'apporto culturale, al rinnovamento dei propositi (costanti nel fine e mutevoli nei modi), per cai le pagine di Leo l'ilosio meritano veramente il nome di capitolo di storia e aggiungiamo ora per meglio precisare di una storia senza enfasi ed intesa nel senso più ampio e più severo del termine*
Cosi coi due volumi e con altre pubblicazioni l'Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Udine ha esemplarmente celebrato il primo centenario dell'unione del Friuli all'Italia.
PIERO ZA MA
NARCISO NACA, Roberto d'Azeglio, Voi. I (1790-1846) (Memorie, 22); Roma, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1965, in 8, pp. 396. L. 6000.
Dedicato alla memoria di Walter Maturi, questo lavoro del Nada era da tempo atteso particolarmente dagli studiosi del Risorgimento piemontese. La figura di Roberto d'Azeglio, interessante per le sue valenze politiche, culturali, filantropiche, pedagogiche, era rimasta troppo a lungo trascurata (l'unico profilo biografico era finora quello di Giorgio Briano, Roberto d'Azeglio, Torino, 1861, pp. 84; utili notizie si possono trovare nell'introduzione di Adolfo Colombo al primo volume (1831-1854) dei Carteggi e documenti diplomatici inediti di Emanuele d'Azeglio; insufficienti e spesso inesatte le voci dell'EncicZopedta Italiana e del Dizionario del Risorgimento italiano). Il Nada ha svolto una ricerca costante; il suo lavoro ha tenuto conto di tutti gli aspetti della vita italiana del secolo XIX, che avevano corrispondenza con il suo personaggio. La sua esplorazione archivistica è stata assidua e capillare; anzi, si direbbe che è stato scrupolosissimo nel controllo dei dati raccolti, fin troppo zelante nella ricerca. Ha utilizzato infatti numerosissimi documenti nuovi, scoperti durante un attento lavoro che lo ha impegnato per alcuni anni (la ricognizione delle sue fonti e delle referenze bibliografiche è stata effettuata presso le seguenti sedi: Archivio Alfieri, San Martino Alfieri (Asti); Archivio di Stato di Torino; Opera Pia Tapparelli d'Azeglio, Saiu zzo ; Archivio Yillamarina, Museo Civico, Torino e presso altri musei e biblioteche d'Italia e di Francia). L'A. ha sviluppato, con equilibrato senso della misura, lo schema narrativo impostato nella voce ad hoc per il Dizionario biografico degli Italiani (voi. IV, pp. 753-757). In questo lavoro il tema biografico si arricchisce di una prospettiva di maggiore respiro: l'esperienza umana e culturale del personaggio riesce indicativa dell'ambiente in cui fiorì la sua formazione spirituale. L'elemento biografico non si esaurisce però nella ricerca di una motivazione psicologica di ambiente; la vitalità del personaggio biografato emerge dalla sua stessa attività, realizzatrice, dalla sua costante presenza nel mondo rinnovatore del suo tempo.
Roberto d'Azeglio, una delle figure più eminenti della società piemontese durante il regno di Carlo Alberto (e tale la valutò anche Niccolò Rodolico) non è una personalità che oggi possa soltanto interessare uno sparuto gruppo di studiosi. La sua opera e il suo pensiero, hi sua lezione di umanità e di progresso civile hanno ancora per noi un senso, oltre i grandi meriti che gli devono riconoscere i Valdesi per la loro emancipazione e i Torinesi per il suo grandissimo contributo all'incremento della Galleria Sabauda. Ci pare che da questo primo volume ci si possa già compiutamente rendere conto dell'importanza del lavoro del Nada, il quale, ben lontano da accenti rievocativi, ricostruisce con sicurezza documentarie la formazione spirituale di un liberale moderato, che non fu delie più facili. Ci fu in Roberto d'Azeglio la presenza di an dissidio tra il passato e il presente, un conflitto tra la concezione tradizionale della vecchia società e l'affermazione di una nuova volontà politica, tesa a cambiare