Rassegna storica del Risorgimento

CANTONI CARLO CARTE; GROPELLO CAIROLI STORIA SEC. XIX
anno <1969>   pagina <108>
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Libri e periodici
dall'alto e dallo esigenze internazionali* Più pesante l'opinione sul Ciolitti in quanto la fertilità della sua inventiva sembra nascondere responsabilità più gravi e profonde* ma anche una pacata attenzione a quella sua novità capitale dell'astensione dello Stato dalle lotte economiche, della neutralità in quelle del lavoro, che appare al Pareto il presupposto per un ritorno vittorioso dell'autentica scienza economica. Nell'ombra il Sonnino, la simpatia del Nostro si volge ai moderati milanesi (ma anche al Giusso), uomini preveggenti e rigidi come Colombo e soprattutto Princtti, la cui polemica fin qui sfortunata contro le spese improduttive e megalomani addita la via della rina­scita. È questa una simpatia esternata olla vigilia dell'irrigidimento autoritario di fine secolo, ma che prescinde completamente dalla politica per affidarsi a smantellare la menzogna sistematica dei governativi, la falsa propaganda, hi manipolazione incosciente delle statìstiche.
Sé i politicicns, Bpecie nella forma deteriore e patologica rivelata in Italia dalla crisi edilizia e dalla Banca Romana, sono il bersaglio prevalente del Pareto di questi anni, il socialismo umanitario ormai infiltratosi a livello di governo lo è per l'ultimo gruppo di scritti, che si spinge assai frammentariamente fino alla vigilia della morte. Il sociologo, com'è notissimo, prende qui decisamente la mano sull'economista e sul politico militante, fornendo il sottofondo anche alle trattazioni freddamente tecniche che qui s'infittiscono. Schemi, formule, non pochi semplicismi tipici del Pareto che diremmo volgarizzato, irrigidiscono spesso la traccia del commento e la stessa felicità dello sguardo critico, ad esempio, sulla crisi europea susseguente alla guerra russo­giapponese.
Un Pareto minore e complementare, insomma, che va guardato nel panorama complessivo delle opere complete. Nondimeno queste cronache italiane offrono un contrappunto che andrebbe spesso avvicinato a quello contemporaneo del Labriola e di altri spiriti indipendenti e corrosivi per ricavarne un chiaroscuro efficacissimo (ed amarissimo) nelle convulsioni dell'Italia pregiolittiana.
RAFFAELE COLAPIETRA
LORENZO BEDESCI-II, La curia romana durante la crisi modernista} Parma, Guanda, 1968, in 8, pp. XVL384. L. 3.500,
Una crisi, fra le tante che distinguono il nostro tempo contestatario, non poteva sottrarsi e non si è sottratta all'illustrazione storica, sia pure limitatamente al periodo della sua iniziale gestazione: si tratta della Curia romana la quale è passata or ora sotto il torchio delle investigazioni, delle considerazioni e delle deduzioni.
Così da quel torchio è uscito il volume che per il suo ricco documentario tiene un buon posto nella storiografia, mentre per il suo calore potrebbe essere un pochino avvicinato alle arringhe dei principi del fòro, preludenti nella loro logica ad una inevi­tabile sentenza finale.
Ma piuttosto è doveroso rilevare che anche in questo volume il singolare storico romagnolo offre la prova di due preminenti sue virtù: quella di una fervida operosità storiografica succeduta ad una appassionata attività giornalistica, e quella di una cura intelligente, famelica e fortunata nella ricerca e nell'acquisizione del materiale do­cumentario.
Due virtù universalmente riconosciute; e se qui ne abbiamo fatto cenno, si è perché qui se ne è fatto pieno impiego e perché qui la loro essenziale funzione costrut­tiva è stata impiegala a proposito delle penose vicende di un colosso la Curia ro­mana guarito (cosi si dice) o in via di guarigione nel clima postconciliare, ma soffe­rente da tempo lontano, e cioè durante la crisi modernista .
Un colosso guarito, e cioè aggiornato, svestito dei pesanti ed oscuri paludamenti, e rivestito con semplicità. Forse non a caso il tìtolo del libro la curia romana appare in copertina in tutte minuscole, in una venti ed ola casalinga, quasi per preavver­tire che la Curia, quella del pesante addobbo, nel corso delle 384 pagine, verrà messa a nudo, e scoperta nei suoi tormenti più reconditi, i tormenti delle ore in cui il movi-