Rassegna storica del Risorgimento

CANTONI CARLO CARTE; GROPELLO CAIROLI STORIA SEC. XIX
anno <1969>   pagina <110>
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Libri e periodici
I firmatari sono altrettanti testimoni (se non allori) degnissimi di considerazìonft a cominciare da padre Giovanni Gen occhi, che nel primo grappo raggiunge il maggior numero di interventi .
Limitandoci ad alcuni estensori delle lettere, e trascurando i personaggi che in esse vengono eitati (e l'A. accompagna le citazioni con preziose note) ricordiamo 1 seguenti : mons. Geremia Bonomi'lli, don Gaetano De Lai, don Michele Faloci-Puli-gnani, mons. G. B. Scalabrini, p. Giuseppe Valdambrinl, mons. Filippo Giustini, p. Am­brogio M. Amelli, mons. Ugo Boncompagni Ludovisi, Augusto Conti, card. Felice Cavagnis, e Pio X.
Come non usare tali documenti e tali firme a sostegno di una lotta che ebbe allora il suo trepidante mattino? Può resistere a tentazioni la penna dello storico che non ignora i movimenti della spada, e che la piccola lami netta metallica sa trasfor­mare in pesante ariete;?
Libro dunque di storia che dà forza e valore ad una delle battàglie di quella guerra che ancora non si considera conclusa.
Per cui, limitandoci a guardare, fra le altre macerie, quelle che ricordano il granitico palazzo della Curia romana, potremmo chiedere che cosa sia e perché sia sempre più doloroso il disagio che oggi grava sulle coscienze di molti cattolici, e che cosa sia questo quotidiano sbandamento dottrinale e disciplinare denunciato e ripro­vato da una voce che troppo fa pensare a quella clamante nel deserto.
Ma interrogazioni del genere non debbono aver posto nelle modeste pagine aventi finalità informative.
Piuttosto avendo promesso una noterella a proposito dello stile ci permettiamo di offrirne un saggio, uno dei primi da noi raccolto nel corso della lettura, giacché figura nella Presentazione.
Quivi l'A., esercitando un suo diritto che può essere anche un dovere, giustifica la sua eccezionale fatica in questi termini: < Diventa pertanto legittimo e doveroso inda­gare obiettivamente Milla capacità (o meno) fagochatrice e paralizzante, fino al Vati­cano fi, di questo macrorganismo secolare [la Cariai, studiarne la misteriosa inter-scambiabilità con la cattedra di Pietro, coglierne gli eventuali patologismi .
Ma a proposito di stile i fagociti, le paralisi, i macrorganismi, le interscam­biabili tà, ed i patologismi sono un piccolo florilegio metaforico che annunzia una esuberante messe del genere, una messe che sa di farmacopea o meglio di farmaco* terapia, di elettrotecnica o meglio; di elettronica, di acrobatica o meglio di capogiro, e che sa in breve e con tutto il rispetto più di fantascienza che di scienza.
Perché --= chiediamo uno scrittore elegante forte ed efficacissimo quul'è indub­biamente don Bedeschi non rinuncia a queste vette dell'immaginazione dove nascono le e caligini degli apparati , i dati deviativi , le penombre dei recessi , la pietà devozionistica , l' amministratovismo diocesano , il corpus precettistico , La com­pattezza piramidale , il significato ecclesiologico , l'< emersione in arroversciatura , il trionfalismo vaticano , i retaggi frenanti , ed altri simili suoni che scaturiscono in verità senza freno da tutte le parti?
E perché un poveretto come lo scrivente, che ascolta e ascolta, alla fine (pur avendo tanta simpatia ed ammirazione per il sacerdote battagliero) è quasi tentato a pensare che sia in corso una crisi devi ali va anche in fatto di bestemmie?
E perché il nostro paese, il bel paese là dove il si suona, deve risuonare ora di note rombanti che fanno pensare al tubo metallico di un caricato robot?
PIERO ZAMA