Rassegna storica del Risorgimento

TADDEI EMANUELE
anno <1914>   pagina <47>
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Un grande giornalista del secolo scorso 47
Questi lasciando il giornale e l'impiego, sfornito di ogni for­tuna, andò a Termoli e vi restò vari anni protetto ed ospite del vescovo del luogo Mons. Pietro Consiglio. Attendeva a gli studi letterari, fece pubblicare in Napoli dalia tipograna Nobile una sua traduzione dal francese della storia d'Italia del Giraud. Anche colà gli toccarono vari dispiaceri. Un ricorso lo accusò di poca assiduità ai sacramenti, di eccessiva influenza nella diocesi, di relazioni poco pudiche. L'intendente (ora si direbbe prefetto) di Campobasso in una relazione dell'aprile 1824 accusa il Taddei di amicizia con al­cuni effervescenti del 1820 e si duole che egli per i suoi talenti si è reso superiore a tutti ed ha acquistato un ascendente nel Comune ed in quelli vicini e su le autorità. Aggiunge l'intendente: H Taddei, quando parla, sembra un leone che si avventa qual tigre su i deboli ! Proponeva di mandare l'ex giornalista in un altro co­mune ove potesse esercitarsi più efficace sorveglianza.1 Ma pre­valse contro tali accuse la protezione del vescovo. Però invano il vecchio giornalista, !'8 ottobre 1824, supplicava il ,re per la fa­coltà di tornare in Napoli, o almeno di andare a Maglie presso i suoi congiunti De Donno.2
I/ex allievo del collegio del Caravaggio doveva la sua fama e le passate fortune a gli elogi funebri Un altro di questi lo trasse nuovamente a galla. Morto il 4 gennaio 1825 il re Ferdinando, si dovevano celebrare i funerali nella cattedrale di Termoli, eome si praticò allora in tutti i comuni elèi regno, Non parve vero al ve­scovo di Termoli di avere proprio IirltìS panegirista di tanto grido come il Taddei e gliene diede V incarico. L'oratore se la cavò molto bene, nonostante che nel decennio avesse detto un mondo di male del re. Il discorso: e davvero mirabile per l'altezza del concetto e l'eleganza della forma. Noi crediamo che nessuno scrittore napole­tano di quei tempi potesse stargli a fronte in tali componimenti. Ed egli mostrò grandissima abilità neU'evitare ogni punto scabroso delle vicende del defunto sovrano. J3 difficile però a quella lettura trattenere il riso, allorché il panegirista chiama il re Ferdinando inagnmifào ed invitto. 11 discorso dato alla stampa9 restituì all'au-
i Archivio di Stato -li Napoli. SOniilerù di polizia, Gabinetto anno 1827 fase. 313. * ÌW. 3 Napoli,, tipografia Traili, 1826.