Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO COMUNALE DI TOLFA
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1969
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Libri e periodici
noto a sostituire lo Starhemberg a Torino. Il governo sardo però non volle impegnarsi in modo preciso, pur approvando la politica austriaca, anche quando l'accrescimento dell'attività settaria, l'attenzione del governo al riguardo, la circolazione di notizie allarmistiche, la diffidenza nei confronti di alcune figure di primo piano nel Regno (per es. il principe di Carignano) aumentavano la tensione nel paese e lasciavano intrawedere, come scrive lo Starhemberg nell'ottobre (p. 80), il formarsi di una pubblica opinione ostile all'Austria, mentre il governo era favorevole alla politica imperiale. Al gen. Bubna per altro risultava invece che orientamenti antiaustriaci erano presentì pure nel governo piemontese, oltre che nell'opinione pubblica, tanto che egli poteva indicare al Mettermeli i principali esponenti dei liberali .
La preoccupazione austriaca si riferiva dunque da un lato alle e mene settarie della diplomazia napoletana a Torino, alla diffidenza piemontese per il comportamento austriaco e pei contrasti possibili tra le grandi potenze a Troppau e poi a Lubiana, e dall'altro alla situazione interna del Regno Sardo. Era poi del tutto ginstificaia la fiducia nella stabilità del governo piemontese, espressa dal Binder in varie riprese, tra il novembre e il dicembre del 1820? I disordini tra le truppe a Pinerolo, i moti studenteschi a Torino, le simpatie liberali di vari esponenti della nobiltà e dell'esercito ecc. lasciavano intrawedere per altro una minor solidità di quanto il Mettermeli auspicasse. Se il governo piemontese, sia per motivi di equi? librio internazionale, sia per la situazione interna era preoccupato delle eventuali concessioni delle grandi potenze al costituzionale Regno di Napoli, l'apertura del congresso di Lubiana, l'invio del conte di San Marzano persona di fiducia del sovrano , lo schieramento delle grandi potenze al congresso (con l'isolamento francese) ed infine le decisioni conclusive chiudevano il varco napoletano alla esperienza liberale, proprio nei mesi in cui si accentuava invece in Piemonte l'effervescenza rivoluzionaria, dal moto studentesco di gennaio, agli arresti dei compromessi, all'inizio dell'insurrezione ai primi di marzo. I dispacci del Binder (fino alla sua fuga da Torino) sull'evolversi della situazione interna, l'invio in Lombardia di rinforzi militari, le istruzioni del Mettermeli al Bubna (in particolare l'invito ad agire con la massima prudenza, 2 aprile 1821, p. 184), i dispacci del Bubna, l'intervento austriaco e lo sfaldamento delle forze costituzionali, il comportamento del prìncipe di Carignano e di Carlo Felice, ecc. indicano i momenti nodali dell'azione diplomatico-militare austrìaca in Italia, compiuta con assoluto disinteresse in aiuto del governo legittimo piemontese (Mettermeli al Bubna, 14 aprile 1821, p. 197).
Nel quadro pessimistico tracciato dal Bubna (p. 210) e dal Sardegna (p. 245) acquistano rilievo l'opera di restauro, la soluzione del problema dinastico (avvento al trono di Carlo Felice, conferma dell'abdicazione di Tittorio Emanuele), la convenzione militare per la permanenza delle truppe austrìache, e i contrasti relativi (p. 282), l'inizio dei processi contro gli insorti (fatto importante pei legami con i cospiratori lombardi). Le conseguenze infine dei moti di Napoli e Piemonte non si fecero attendere specie per quel ebe concerne l'impostazione futura della politica austrìaca in Italia, attraverso conferenze diplomatiche, una migliore organizzazione all'interno dei vari Stati, la riorganizzazione della polizia ecc.; anche se alcune di queste direttive vennero accantonate o ritardate per evitare le accuse o le lagnanze di diplomatici (sardi) contro il predominio imperiale in Italia, mentre si stringevano i tempi per la stipulazione della convenzione militare (p. 333), pel rientro di Carlo Felice in Pie* monte e per la normalizzazione all'interno, i documenti editi dal Nada illuminano pia di un punto dell'interesse austriaco in questa direzione: per la condotta del governo di Carlo Felice, la questione Carignano, i processi o i fuorusciti, le epurazioni nell'amministrazione ecc.. In particolare i resoconti del Bubna o dello Strassoldo da Milano, del Daiser da Torino, specie nella seconda metà del '21 e all'inizio del 1822, seguono il progressivo evolversi della vita politica, amministrativa verso la normalità >, dopo lo stato di provvisorietà, ebe il Daiser chiaramente documentava, ancora nel novembre del '21 (p. 355 e egg), nel tracciare un ampio panorama delle condizioni generali, dell'opinione pubblica, degli antecedenti politici, e morali dei moti, con