Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO COMUNALE DI TOLFA
anno
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1969
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695
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Libri e periodici
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esplicito ri feri mento olla potente influenza delle rivoluzione francese in Piemonte o alla dominazione napoleonica. Quali i rimedi?
V. A. daignera voir par cet exposé que la tranquilli té, qui règne dans ce pays ne provieni pas uutant de la confiance et de l'attacbement que sait inspircr le Gonvernement, que des circonstancea étrangères et cn panie éphémères; mais que la moindre lueur d'espoir et une sole ctincelle jettée dans ce pays Miffiront ponr le remet* tre en combustion. Il est absolument nécessaire que le Gouvernement teche de se mettre au niveau des autres Etats civilisés, afin de prevenir une reaelion populaire et pour rendre superflu le désir presque general d'un sistème représentatif, qui fluite la vanite des individua et qui servirà toujours d'amorce aux meneurs des frames et aux facteurs des troubleu. On ne peut arriver à ce but qu'en s'avouant franchement ei en conscience les défauts qui doivent nécessairement exisier dans un Gonvernement, qui n'est pas calqué sur la marche du temps et sur les changeraens des rapports qu'elle a amene et qu'il est impoBsible de remettre sur l'ancien pi ed. A cet effet il faut: organiser une administration sage et paio ni eli e. donner un code positif et pré-voyant tous les cas, donner à la procedure un Collis immuablement règie, établir des coilèges ponr l'éducation civile de la noblesse, tandis qu'il n'y en a que pour l'édu-cation militaire; l'engager à entrer dans la carrière administrative, organiser une force armée proportionnée aux moyens du pays et enfin mettre un frein à l'ambitipn deme-surée des employés ci-vils et militaires.
De cette manière seule le Gouvernement peut espérer à pervenir à calmer l'effervescence de ses sujets et à détourner du théatre politique l'artivité de l'esprit qui s'est développé par la revolution francaise et par le progrès de la civilisation dans la masse de la nation, pour le faire entrer dans une lice moina dangereuse pour l'Etat et d'une utilité generale (p. 361*62).
I dispacci del Daiser, le note e le aggiunte del Bubna, le repliche del Metter nich delineano così in modo assai preciso il divario tra Io Stato assoluto (quale intendeva ripristinare Carlo Felice che dimenticava i riflessi del passato trentennio anche sulle popolazioni piemontesi) ed uno Stato conservatore, ancorato al vecchio sistema, ma non sordo ai cambiamenti (dans les détails) ragionevoli, necessari e della maggiore importanza nell'interesse dei singoli individui pel benessere del paese. D'altro lato, oltre ì problemi amministrativi o politici, il comportamento di ministri e funzionari, le riforme da introdurre ecc., un'altra grossa questione, la cui soluzione condizionava le decisioni di Carlo Felice e insieme la politica austriaca in Italia, resta viva e presente nei documenti diplomatici ora pubblicati; e bene ha fatto il Nada a chiudere il volume proprio con l'assicurazione imperiale a Carlo Felice (desideroso di conoscere gli elementi a carico di Carlo Alberto emersi dalle istruttorie in corso a Milano), di comunicargli i risultati dei lavori della Commissione speciale di Milano al riguardo (p. 485).
RENATO GIUSTI
SANTOKKE DI SANTA ROSA, Lettere dall'esilio (1821-1825), a cura di ANTONINO OLMO f Fonti, 60); Roma, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1969, in 8", pp. 55,0. L. 6.000.
La passione e la dottrina dell'Olmo, congiunte con la rara ricchezza dell'epistolario Santarosa, consentono di fare nuova e amplissima luce su una personalità che, al pari del Pisacane, ma assai più tardi e faticosa mente, di lui (anche Con risultati critici molto più circoscritti, 6 necessario ammetterlo) è riuscito ad evadere dal mito e dall'oleografia per conseguire una collocazione storica e una valutazione interpretative seriamente accettabili. Le ampie ricerche ambientali e monografiche del Carbone e soprattutto del Mastellone costituiscono le promesse indispensabili del lavoro dell'Olmo, lo cui lettura non fa dunque che arricchire e sfumare lo conclusioni di quegli studiosi, pervenendo a un colpo d'occhio che può considerarsi definitivo, e del quale il legame intellettuale con Victor Co usi n costituisce senza paragone il centro focale*