Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO COMUNALE DI TOLFA
anno <1969>   pagina <698>
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Libri e periodici
M. Imbext aborde alors le romancier que fui Beyle, ce 'est un a atre monde qafl l'histoire da Risorgimento, mais laulcur de ce livre si ri die et si neuf a droit à la gratitude des historiens.
FERDINAND BoYEK
NICCOLÒ TOMMASEO, Del presente e dell'avvenire, inedito, a cara di TERESA LODI, tomo I (Edizione nazionale delle opere, 4); Firenze, Sansoni, 1968, in 8, pp. 397. L. 6.000.
In questo volume dell'edizione nazionale degli scrìtti del Tommaseo la prima parte, dal titolo / popoli e gli Stati, contiene una visione panoramica della storia della civiltà, con vivace e poetica varietà d'interessi per i suoi diversi fattori; la seconda parte, dal titolo Del presente e delV avvenire (che sulla copertina abbraccia l'intero volume) offre una rassegna critica degli anni delle riforme e dei moti ita­liani, tra il 1846 ed il 1849.
Si comincia dunque con lo scorrere in una grande scala dì dimensione viebiana gli svolgimenti della civiltà e le costanti del destino umano per giungere all'analisi del risveglio italiano e del suo sfortunato esito in breve arco di tempo.
Nella passione romantica degli stadi storici Tommaseo recò una particolare sensibilità storicistica, in cui l'esigenza innovatrice ed ottimistica del progresso si sposa col dolente principio cristiano dell'umiltà e dell'espiazione, spinto in lui fino ad un vero gusto del dolore ma non adoperato, come avevano fatto altri pensatori, in chiave reazionaria ed autoritaria (disuguaglianze e potere assoluto visti come Remedium peccati) bensì risolto nella valorizzazione degli oppressi. Per un arcano scambio di effetti e di conseguenze, questi nel dolore maturano ricche potenzialità per il domani mentre la vittoria accumula sulle spalle del forte pene e logoramento.
Ebbe perciò vivo ma anche severo il senso della libertà, che inebria e perde chi la ha conseguita senza educarvisi, e senti una stretta connessione tra etica e po­litica; né la sua etica, esigente e concreta, chiedendo all'uomo sforzo e vigilanza, nuo­ceva al realismo ma quasi lo implicava. Tommaseo, cristiano non irenico, non credeva al disanno; spiritualista non astratto, chiedeva ai governanti attenzione ai fatti eco­nomici; fondamentalmente moralista, vedeva la Provvidenza valersi razionalmente degli stessi vizi e cupidigie umane e, convinto cattolico, spingeva la libertà politica e religiosa oltre il segno della tolleranza, facendone un diritto umano universalmente valido ed affermando arditamente che per giovare sul serio a chi la fece la libertà deve poter giovare anche a chi la combatte. Senonché, ponendo a sostegno di una libertà cosi scrupolosa più la virtù che il diritto, finiva per altro verso, talora, col ridarla entro implicazioni moralistiche, come nel vitale settore della stampa dove agiva pure una certa antipatia per il giornalismo contemporaneo, direi una delle tante allergie di Tommaseo, pensando a quelle per gli avvocati, per i Francesi o per le donne colte ed amanti della discussione.
È singolare, in proposito, osservare come quest'uomo, alquanto equanime sotto il profilo politico per la sua Intelligenza e l'indipendenza dai partiti, finisse con l'es­ser parziale con le sue personali preferenze ed antipatie, unite ad un acre e pettegolo spirito d'osservazione. Per esempio, nella polemica presentazione di Terenzio Mamiai, arriva ad imputargli certi ghignanti otti delle labbra o la mania di lisciarsi ì capelli. Di Pellegrino Rossi riferiva certi gesti e frasi confidenziali con cui gli s'era mostrato in privato attaccato al denaro, ma Bapeva anche valutare i lati apprezzabili della sua politica amministrativa e finanziaria alla testa dello Stato romano. Egualmente lodò con franchezza Mozzini per la sua condotta di triumviro nella Repubblica Romana. Tale stima, perlomeno parziale* per uomini da cai dissentiva (erano veramente tanti) é la dimostrazione della sua onestà e si collega d'altronde alla sua massima di non di­sprezzare o sottovalutare mai il nemico ma di studiare attentamente le ragioni che lo fanno vincere o le possibilità di ripresa quando abbia perso.